Da Sospel a Peille: questo è il giro sui sentieri nel Sud della Francia, che ci raccontano Kieran Page e Matt Wragg.
Il giro è una sorta di “premio” che Kieran si regala dopo un incidente in bici e relativa convalescenza, che gli hanno causato un periodo di quasi due mesi lontano dalla bici.
La conoscete anche voi quella sensazione di impotenza e frustrazione quando un impedimento non vi consente di vivere la vostra passione? E vi ricordate anche della sensazione di pura felicità e soddisfazione quando, dopo un periodo di stop, potete finalmente tornare a mettere le ruote sui sentieri preferiti?
Ecco, oggi parliamo proprio di questo, e lo facciamo attraverso le parole di Kieran Page e le immagini di Matt Wragg.
VM
Noi non siamo normali.
Chiedete alla maggior parte dei mountain biker cosa temono di più degli incidenti e non è il dolore, né un eventuale intervento chirurgico o le conseguenze a lungo termine. Più di ogni altra cosa per noi è il fatto di stare lontani dalla bici.
Così, quando mi sono rotto il polso all’inizio dell’anno, l’incidente non mi ha fatto troppo male, l’intervento è stato abbastanza facile, anche le notti insonni ma le sei settimane di riposo sono state infernali.
Le persone normali non la pensano così…
10 gennaio. Intorno all’ora del tè. E’ stato uno stupido incidente, ma lo sono sempre, giusto?
Non so dire perché sono caduto, non ho commesso errori, era un percorso facile e non andavo “a tutta”.
Non importa, mi sono trovato a finire a terra. Sono riuscito a ripararmi con una mano per frenare la caduta, ma questo ha causato la rottura del metacarpo. Ci sono volute due operazioni. Sei settimane per guarire, poi altre due per recuperare pienamente.
Otto settimane lunghe e succhia-anima …
Ciò che ha reso peggio è che appena sono uscito dall’ospedale è arrivata la mia nuova bici. Questa è stata una tortura.
Mi stava deridendo: ferma lì con le gomme incontaminate e la vernice scintillante, e io bloccato lì senza poter fare niente, ma solo con tanto tempo per immaginare quanto sarebbe stato bello provarla. Così, invece di rattristarmi, ho iniziato a progettare, mettendo insieme il giro perfetto per festeggiare la mia nuova bici.
Una delle cose migliori per gli appassionati di mountain bike nel posto dove vivo è il sistema dei treni. Dato che le e-bike sono ancora limitate dalla durata della batteria, con il treno puoi esplorare molto più lontano di quanto potresti altrimenti – ci sono persino portabiciclette sui treni quindi con un paio di euro puoi trasportarla facilmente.
Ciò significava che potevo collegare i due centri della mia vita: Peille e Sospel.
Peille è la mia città d’adozione, dove è la mia famiglia, e Sospel è dove ho iniziato la mia nuova vita una volta che ho smesso di fare il ciclista professionista. È stato lì che ho ottenuto la mia qualifica di guida, gestisco la scuola di Mtb per bambini, quindi mi è sembrato opportuno iniziare il mio giro da lì – a soli 20 minuti di treno da casa mia.
Appena fuori da Sospel, si può salire sull’iconica strada che porta al Col de Braus, ma dov’è il divertimento? Preferisco dirigermi sul sentiero di Roccas. Questo lungo scivolo roccioso è stato utilizzato in alcune edizioni degli enduristi locali.
Salire lì è al limite di ciò che è possibile fare con una e-bike: devi essere deciso e preciso per evitare di spingere la bici su lunghi tratti, ma è sicuramente possibile. È il test ideale e chiunque pensi che le e-bikes siano per i pigri dovrebbe provare. Quando raggiungi il passo in alto il cuore ti batte forte nelle orecchie ma non puoi perdere la concentrazione o ti ritroverai a spingere piuttosto che a pedalare.
Uscendo da Roccas ci si dirige ancora verso l’alto, si deve percorrere un breve tratto di strada prima di raggiungere il prossimo sentiero, Betto. Questa è un’altra pista di enduro, ed è una bella scalata. Qui trovano rigogliose foreste di latifoglie. Anche in estate, è relativamente fresco.
Emergendo dagli alberi si raggiunge la Crete de Lavinia, che ha una delle migliori viste in tutta la regione. In una buona giornata, puoi guardare lontano Nizza e forse intravedere St Tropez. Se sei davvero fortunato, potresti anche sentire la brezza che si alza dal mare …
La cresta si apre poi in una discesa verso Baisse du Pape – è il riscaldamento perfetto per quello che verrà.
Poi si affronta Mont Merras – qui è dove la discesa diventa seria. Questo è stato il palcoscenico della Transprovence e di molte gare XC estreme locali.
Fuori da Merras, si arriva quasi dritto in uno dei percorsi più importanti per me – Yega.
Il mio ricordo principale di questo sentiero è quando, dopo aver terminato il lavoro di apertura, abbiamo improvvisato un barbecue in mezzo al nulla con salsiccia affumicata e un paio di bottiglie di Beaujolais… Il percorso in sé per me è una bellezza, stretto e tecnico e fluido, è un compito impossibile da tenere pulito perché è così lontano dalla civiltà, ma io lo amo così tanto che non posso resistere a un giro.
Serve anche da pista di collegamento – fino ad ora ho guidato sul lato Sospel, ma Yega mi riporta a Peille e ai miei sentieri di casa.
Yega ti conduce al Col de Banquettes e direttamente a Gazouil. Questo è stato uno dei primi sentieri che ho riaperto qui – quando abbiamo guidato questo sentiero per la prima volta abbiamo dovuto attraversare il ruscello su pallet gettati in acqua. Poi abbiamo costruito un ponte e da allora il percorso è stato caratterizzato da alcune gare di mountain bike e trail running. È una pista veloce, ma devi prestare massima attenzione.
Da lì si va attraverso il bikepark Peille e sulla salita della Val de Ville. Questo è un altro sentiero che la maggior parte della gente usa come discesa, ma è difficile da pulire fino all’incrocio della strada – il Col de la Madone. Non perdiamo tempo sulla strada qui, attraversando l’asfalto e continuando fino alla cima sopra e all’inizio della tappa di casa.
Appena sotto le antenne, a circa 1.100 metri sopra il mare, Cabanelles è un po’ speciale. Attraversa diverse zone, dalla sterile roccia, al bosco ai prati, fino alla macchia mediterranea sui fianchi più bassi. È una pista su cui ho lavorato molto negli ultimi anni e che è stata una delle Speciali del primo round della serie Ebike mondiale ad aprile di quest’anno.
Un breve lasso di tempo e ci si ritrova verso Buampin, un’inconsueta strada romana che è stata presentata in più di qualche edizione della serie enduro della Coppa di Francia. Solitamente percorro in salita questa pista, perché penso che sia più divertente in quel modo.
Infine, si raggiunge Chemin de la Viella o A8 come lo chiamiamo qui. Si tratta di una discesa incredibilmente veloce in cui è possibile arrivare a 60 km/h se si è coraggiosi (o spericolati) ed è garantita per farti spuntare un grande sorriso in faccia. Quale modo migliore di tornare a casa?
45 km, 1.700 m di arrampicata e tre ore. Sono dolorante, impolverato, stanco e con un sorriso da orecchio a orecchio. E volete sapere una cosa?
Dopo averlo desiderato così a lungo e dopo aver goduto la sensazione di essere tornato in bici, questo giro fa quasi pensare che valeva la pena aspettare tanto dopo l’incidente…
Qui la traccia Strava dell’intero giro da Sospel a Peille: www.strava.com/routes/19007118
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