Luca
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Ciao MtbCult, vi scrivo per chiedervi cosa ne pensate della possibilità che uno di noi, amante della Mtb, alla soglia dei 46 anni, con un po’ di problemi di schiena, possa valutare di acquistare come unica bike la Specialized Turbo Levo (che è quella che personalmente mi piace di più, forse perché è una Specy…).
Quindi: vendo la mia Specialized Camber S-Works per una Turbo Levo… nel prossimo futuro?

Magari aspettando ancora novità e rivoluzioni (ad esempio un alleggerimento della Turbo Levo…) per il 2017?
Ciao e complimenti sempre per ciò che fate.

Risponde Simone Lanciotti
Caro Luca, la tua domanda è anche una mia domanda: una e-bike può diventare l’unica bici per un biker?
E la risposta non è semplice da dare, perché vanno definite le condizioni al contorno, ovvero per quali percorsi (dislivello e lunghezza), per quale tipologia di biker (quanto sei allenato?) e quali caratteristiche tecniche della e-bike (travel delle sospensioni e capacità batteria).
Senza dimenticare anche un aspetto emozionale-irrazionale, non facile da descrivere.
Non ti nascondo che, anche dopo aver ragionato attentamente sulle risposte, credo che rimanga comunque spazio per ulteriori interpretazioni.
Forse è proprio per quell’aspetto irrazionale che è davvero imponderabile.
Quindi, quelle che stai per leggere, non sono le uniche risposte possibili.
Però, entriamo nei dettagli e partiamo dalla tua domanda: una e-bike può sostituire la Mtb tradizionale se…

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La e-bike con il maggior appeal del momento: la Specialized Turbo Levo Fsr Comp 6Fattie. Qui il test.

– …si scelgono percorsi compatibili con la carica della batteria
Uno dei limiti attuali di tutti i veicoli a propulsione elettrica è la durata della batteria, la cui capacità non è infinita e, perciò, prima o poi si scarica.
Questo impone dei limiti di durata alle proprie uscite: o si scelgono itinerari compatibili con la capacità della batteria (e con il proprio stato di allenamento e con il proprio peso) oppure si deve prevedere di portare con sé una batteria di scorta (quasi impossibile con una Turbo Levo) o il caricabatterie.
In quest’ultimo caso è necessario prevedere una sosta (indicativamente di almeno un’ora) presso un rifugio, bar o ristorante per ripristinare un livello di carica sufficiente per il proseguimento dell’itinerario.

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La batteria è in ricarica durante la pausa pranzo in un ristorante in quota. 

– …non si ha tempo di allenarsi per bene
Le e-bike permettono fanno divertire, riducendo la fatica. Questo è un aspetto molto importante, perché la maggior parte di chi è appassionato di bici di rado riesce ad allenarsi due, tre volte a settimana in modo da affrontare le uscite del weekend (di solito più impegnative ed appaganti) con maggiore facilità e con maggiore divertimento.
Per motivi di lavoro o per improrogabili impegni personali, molto spesso l’unica uscita possibile è nel weekend e questo significa che la gamba non è pronta per affrontare itinerari con, diciamo, 1500 metri di dislivello.
Quindi, la fatica e lo stress psicofisico diventano prevalenti sul divertimento.
I rischi di caduta aumentano.
I tempi dell’uscita si allungano.
E in quest’ottica le e-bike sono una soluzione molto efficace.

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Anche in campo agonistico le e-bike hanno fatto la loro comparsa. Ad esempio nell’enduro a Massa Marittima nel mese di marzo…

– …ha caratteristiche tecniche in linea con le nostre esigenze
Nel caso specifico di Luca, che possiede una Specialized S-Works Camber, un’ipotetica e-bike dovrebbe avere caratteristiche tecniche simili, quindi dovrebbe essere una biammortizzata da 120-130 mm di escursione.
La Camber è anche una bici pensata per pedalate molto lunghe quindi è consigliabile optare per una e-bike con una batteria molto capace, se non addirittura la più capace (al momento i valori di riferimento sono sui 500 Wh), per assicurarsi la maggiore autonomia possibile.
Quindi, se siete soliti pedalare su una trail bike, la vostra ipotetica e-bike dovrà avere le medesime caratteristiche in fatto di escursione delle sospensioni per raggiungere subito la confidenza ottimale e pensare di utilizzarla allo stesso modo.
Va detto però che siccome la proposta di e-bike è già abbastanza variegata (si va dalle front alle full da Dh con pedalata assistita), la scelta potrebbe anche escludere il criterio suddetto e orientarsi verso una tipologia di Mtb volutamente diversa rispetto a quella a cui si è abituati.
Una e-bike full da 180 mm, ad esempio, può rivelarsi molto divertente…

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-…ce ne infischiamo di chi pensa che pedalare con una e-bike equivalga a imbrogliare
La Mtb richiede una vera e propria dedizione per farci raggiungere i traguardi più ambiti e questa dedizione non è detto che sia innata in tutti noi.
Ovvero, la Mtb attira un gran numero di persone, ma non tutti sono disposti a diventare dei biker per via della fatica, dell’impegno e dei rischi che questo sport richiede.
E la e-bike può diventare una porta d’accesso facilitato verso la Mtb per un pubblico molto ampio: persone avanti con l’età, compagni/e o mogli/mariti poco avvezzi all’attività sportiva, persone in cerca di un mezzo di trasporto quotidiano, persone con necessità di riabilitazione fisica, persone con problemi di obesità e via dicendo.
Il campo di applicazione di una e-bike, quindi, è molto vasto e, come visto, può rivestire un ruolo molto importante: quello di far entrare nel mondo della bici persone che diversamente non riuscirebbero mai a farlo.
Il motore elettrico, quindi, è un aiuto importante e lo è tanto per chi è poco allenato, quanto per chi è molto allenato.
Il concetto da tenere bene a mente è che con questi mezzi il fattore fatica diminuisce in modo anche marcato (ma non pensate di tornare a casa rilassati…), mentre il fattore divertimento aumenta in modo netto.
E in fin dei conti in bici ci si va per divertirsi.

Tutte queste risposte, però, lasciano spazio a qualche incertezza.
A quel fattore imponderabile di cui parlavo prima.
Ripetiamo la domanda, allora: la e-bike può essere intesa come l’unica Mtb da avere?
Se devo rispondere in tutta onestà dico di no, perché mi ritengo ancora molto attratto dalle Mtb tradizionali, per vari motivi, fra i quali la leggerezza e il piacere derivante dal pedalare con le proprie forze.
Però sono anche attratto da questo nuovo modo di intendere la bici perché ha innegabili lati positivi e che non riguardano solo i biker meno esperti, meno allenati o addirittura i non-biker.
La cosa che è più opportuno fare, a mio avviso, è di non barricarsi dietro convinzioni troppo serrate.
Con molta probabilità le e-bike, fra non molto, arriveranno a sorprendere anche i più radicati puristi della Mtb tradizionale.

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La Haibike Xduro Nduro Pro utilizzata per il test del gruppo Sram Ex1

Yamaha da una parte e Bosch dall’altra, insieme a Haibike e Moustache (un marchio che è nato solo per le e-bike), hanno mosso i primi passi importanti per la produzione di bici a pedalata assistita di alto livello; poi, in tempi più recenti, Specialized, Shimano e Sram hanno contribuito in modo netto a convalidare il fenomeno e-bike a livello globale.
La e-bike quindi è una rivoluzione in corso ed è molto probabile che fra un po’ di tempo alla domanda iniziale di questo articolo la risposta diventi affermativa.
Per moltissime persone.
Chi vivrà vedrà…

Qui tutti gli articoli di MtbCult sulle e-bike

Simone Lanciotti

Salve, mi chiamo Simone Lanciotti... e sono un appassionato di mountain bike come voi. Qualche anno fa, beh, ormai 5 anni fa, ho provato la prima e-Mtb e si è aperto un mondo. Sono convinto che siano un'alternativa alle Mtb che potenzialmente riguarda tutti i biker. Il mio lavoro (e quello dello staff di eBikeCult che dirigo) è raccontarvi la loro evoluzione, come usarle al meglio e come vanno sui sentieri. Di seguito potete trovare tutti gli articoli firmati dal sottoscritto. Simone Lanciotti