PONTRESINA – Dello Shimano Steps, ovvero del motore per e-bike della casa giapponese, vi avevamo mostrato solo poche informazioni ma finalmente la scorsa settimana abbiamo avuto l’occasione di provare sul campo sia la trasmissione Shimano Deore Xt Di2 sia, appunto, il sistema di assistenza per le e-bike Shimano Steps di cui vi avevamo brevemente parlato qui.
Già nel 2013 Shimano aveva realizzato una serie di componenti dedicati all’utilizzo urban, ma visto l’interesse intorno alla pedalata assistita anche sulle Mtb, Shimano ha presentato lo Steps, ossia una soluzione che nelle intenzioni del produttore giapponese possa garantire il massimo divertimento e la naturalezza della pedalata.
Tali risultati sono stati raggiunti grazie a una nuova unita motrice dalla logica di funzionamento evoluta che restituisce un supporto di pedalata più naturale al biker.
Oltre al kit, composto da display, batteria, supporto batteria, unità motrice, pedivelle, comandi al manubrio e sensore di velocità, per la parte restante della trasmissione si può attingere ai componenti meccanici o elettromeccanici Shimano Xtr/Deore Xt, a 10 o a 11 velocità.
La batteria, a ioni di litio, ha una capacità di 500Wh ed il motore una potenza massima di 250W per una coppia massima di 70Nm. Shimano dichiara la batteria garantita per mille cicli di ricarica, oltre i quali la capacità immagazzinabile comunque non scende sotto l’80%, un risultato che si può considerare apprezzabile.
Il cambio verrebbe alimentato dalla medesima batteria nel caso si optasse per utilizzare la trasmissione Deore Xt Di2/Xtr Di2.
In quest’ultimo caso l’ integrazione dei componenti Shimano rende possibile utilizzare anche lo stesso display per ricevere informazioni sulla carica residua, marcia utilizzata, velocità istantanea, trip computer, modalità di assistenza e supporto ricevuto.
Unità motrice
Shimano ha realizzato un piccolo capolavoro in termini di ingombri, peso ed erogazione della potenza. Effettivamente le dimensioni sono molto contenute permettendo di mantenere la stessa lunghezza dei foderi bassi e lo stesso fattore Q di una guarnitura tradizionale, con indubbi vantaggi in termini di guidabilità e naturalezza di pedalata. Il peso dell’unità, inferiore ai 3,2 Kg, è attualmente un riferimento e un altro punto a favore della maneggevolezza.
Grande lavoro è stato svolto per assicurare un’ assistenza alla pedalata che fosse il più naturale possibile, l’intervento non è mai brusco; la cadenza di pedalata è il parametro principale che influenza il supporto ricevuto, direttamente proporzionale alla potenza ed inversamente alla coppia; quindi avremo molta potenza a frequenze di pedalata elevate e, viceversa, molta coppia a frequenze ridotte.
Questo è utile, ad esempio, nelle ripartenze in salita, dove spesso può essere utile un supporto immediato alla pedalata.
Oltre alle modalità di assistenza Eco, Trail e Boost è prevista la funzionalità Walk, utile qualora il biker fosse costretto a spingere a piedi il proprio mezzo.
A differenze di altri produttori che adottano per la guarnitura una corona molto piccola, Shimano ha scelto una soluzione standard, si possono utilizzare due scalature a scelta tra 34t o 38t e le pedivelle sfruttano la tecnologia proprietaria Hollowtech.
In sella
La test bike, realizzata su telaio Mondraker Factor, è dotata di ruote 650b Plus ed è allestita con il nuovo gruppo Shimano Deore Xt Di2 (di cui parleremo più avanti in un paragrafo dedicato), ho così l’occasione di sperimentare la migliore soluzione Shimano per le e-bike.
La prima novità è rappresentata dal gruppo comandi che normalmente sarebbe servito per azionare il deragliatore anteriore, ma nel mio caso gestisce le modalità di assistenza del motore.
Le regolazioni di rito richiedono attenzione particolare alla pressione delle gomme e al rebound di forcella e ammortizzatore, molto importanti quando si parla di 650B Plus perché dobbiamo compensare in qualche misura l’effetto elastico che i grandi volumi d’aria degli pneumatici producono.
In salita
Le prime salite alpine, in maggior parte sterrate scorrevoli con pendenze medie intorno al 6-8%, le affronto in modalità Eco, più che sufficiente per salire con la giusta dose di aiuto, quando la pendenza aumenta considerevolmente passo alla modalità Trail che secondo me potrebbe essere quella più utilizzata in generale.
La transizione tra le due modalità avviene in modo dolce, non noto brusche variazioni ed il comando al manubrio ha il “classico” feeling Shimano: morbido ed immediato.
Inserisco l’aiuto Boost solamente per superare alcune salite altrimenti impossibili, in questa modalità il motore moltiplica la forza applicata del 300%.
Complice anche il formato ruota 27,5″ Plus, forse lo standard ruota migliore per le e-bike, la trazione a disposizione è tantissima; nei single track molto ripidi (cadenza di pedalata bassa) ho molta coppia a disposizione e la sensazione di avere quasi un traction control,
difficilmente perdo aderenza con lo pneumatico posteriore anche in situazioni estreme con fango e rocce.
Nelle parti più scorrevoli (cadenza di pedalata alta), maggiore è la frequenza di pedalata e superiore è il supporto ricevuto, fino al limite di legge dei 25 Km/h.
In discesa
Un aspetto interessante da considerare, per fare un paragone con il Bosch, è l’erogazione della potenza nella mezza pedalata in uscita di curva: il sistema tedesco, rispetto a quello Shimano, eroga troppa potenza a parità di livello di assistenza e ciò impone un certo adattamento per evitare che la bici torni ad allargare la traiettoria.
Il motore Shimano ha tempi di intervento e stacco ridottissimi, senza strappi, nonchè un funzionamento molto silenzioso. Queste peculiarità contribuiscono a rendere agevole la guida nei single track, anche i più tortuosi.
Per nostra “fortuna” il meteo ci ha proposto situazioni limite in termini di fango, al momento l’unico vero tallone d’achille in grado di fermarci.
Da un lato lo pneumatico da 2,8″ non ha grandi capacità di autopulirsi, dall’altro l’erogazione del motore diventa improvvisamente poco gestibile perché servirebbe ancora maggiore dolcezza in termini di erogazione.
Gruppo Shimano Deore Xt Di2
Un paragrafo a parte lo dedichiamo alla nuova trasmissione elettro meccanica realizzata da Shimano; il sistema mutua le caratteristiche dal fratello maggiore Xtr Di2 in termini di ergonomia ed efficienza; i comandi deragliatore anteriore e cambio sono estremamente morbidi e rapidi ed hanno bisogno di una azione minima per essere azionati.
Non ho mai riscontrato problemi dovuti ad una cambiata imperfetta anche stressando volontariamente il cambio.
La parte relativa alla trasmissione è completamente personalizzabile attraverso il software E-Tubes (disponibile al momento per iOS e PC, ma ben presto anche per Android) e la connessione Bluetooth, mediante il quale possiamo:
– personalizzare la funzione Synchro Shift il cui funzionamento è mostrato nel video seguente:
– configurare il multishift, ovvero impostare quanti rapporti cambiare contemporaneamente tenendo premuto il pulsante di cambio marcia.
– stabilire la velocità di cambiata in un range che va da very slow a very fast.
– caricare eventuali aggiornamenti software.
– stabilire quale pulsante ha la funzione di up-shifting e quale quella di down-shifting.
– allineare il deragliatore anteriore e posteriore.
Shimano non prevede alcuna interazione tra il software E-Tubes e l’unità motrice Steps, e purtroppo non possiamo quindi agire sui parametri di erogazione, potenza e tutto ciò che è inerente l’unità motrice.
Come per il gruppo superiore la guarnitura può essere utilizzata monocorona, doppia o addirittura tripla, abbinata ad un pacco pignoni con scalature 11-40, 11-42 o 11-46, con quest’ultima che troverà spazio soprattutto in ambito monocorona.
I freni si sono rivelati infaticabili e sempre pronti, la corsa a vuoto della leva non è mai variata nemmeno dopo lunghe frenate.
Peccato non fossero integrati né integrabili nel supporto dei comandi cambio (foto sotto).
Il deragliatore posteriore mantiene il profilo Shadow Plus, quindi ingombri laterali ridotti e scuotimenti e sbattimenti della catena limitati.
Per utilizzare il gruppo Shimano Deore Xt Di2 su mountain bike non a pedalata assistita c’è bisogno della batteria dedicata opportunamente alloggiata nel telaio della bicicletta.
La durata della carica è stimata in circa 20 ore di utilizzo continuo e tempo di ricarica di circa 1,5 ore.
Durante il mio seppur breve test dello Shimano Deore Xt Di2 ho avuto modo di farmi un’idea ben precisa delle sue qualità, ma anche dei contro che sono emersi durante il confronto con altri media presenti all’evento di Pontresina:
Pro
– stesse caratteristiche del gruppo Xtr Di2 ma a un livello di prezzo più accessibile
– meno ricercatezza nei materiali ma prestazioni allineate al Xtr Di2.
– possibilità di personalizzare i parametri della trasmissione.
– cura del dettaglio e precisione nelle lavorazioni.
Contro
– sussiste ancora una certa laboriosità dovuta a collegamenti e connessioni a PC/tablet/smartphone.
– costo dei ricambi
– l’assistenza post-vendita richiede personale molto qualificato
Ma come se la sono cavata lo Shimano Steps e il Deore Xt Di2 insieme?
L’integrazione dei display secondo me è un valore aggiunto perché si riducono gli ingombri ed aumenta la protezione da eventuali impatti contribuendo a non affollare il manubrio.
Decisamente positivo il giudizio sul motore in termini di logica di funzionamento, ingombri, peso e silenziosità.
La batteria si è dimostrata sufficiente per affrontare con successo un percorso di circa 40 Km e 1600 mt di dislivello, a patto però di saperne dosare le modalità di assistenza per prolungarne l’autonomia.
Nel mio caso ho utilizzato quasi sempre la modalità Eco e occasionalmente la Trail, ovvero quando la pendenza andava oltre il 6%, e al termine dell’uscita avevo meno del 20% di batteria residua.
E’ molto interessante segnalare che una ricarica di 2 ore è sufficiente per recuperare l’80% di energia, mentre il 100% si raggiunge in 4 ore.
Il funzionamento della trasmissione si è dimostrato sostanzialmente esente da problemi, solamente la situazione limite dovuta al fango mi ha fornito spunti di riflessione: normalmente in queste contesti cerco di “accompagnare la marcia” alleggerendo la pedalata e la pressione sul comando, ma con il Di2 questo non è stato possibile e il cambio ha tentato ripetutamente la cambiata stressando oltre misura i componenti.
Al di là di questo specifico contesto non posso che valutare positivamente anche l’integrazione del Di2 con il kit Steps ed attendere nell’immediato futuro i primi modelli con motore e batteria integrati nel telaio.
Restate sintonizzati…
Di seguito i pro e contro dell’abbinata Steps+Deore Xt Di2
Pro
– motore piccolo e potente (fra i più leggeri sul mercato)
– logica di funzionamento del motore ben studiata.
– la bici ha un baricentro molto basso.
– le quote geometriche della bici non variano.
– la lunghezza dei foderi e il fattore Q non variano.
– il display resta ben protetto dagli urti.
Contro
– a batteria scarica, se si utilizza un cambio Di2, questo non funziona più perché non è più alimentato. E’ stato implementato un correttivo per cui in corrispondenza di un livello di carica molto basso si manterrà la sola funzione di cambiata e non più di assistenza alla pedalata.
– Shimano non ha previsto, al momento, la possibilità di personalizzare i parametri di assistenza
– anche per lo Shimano Steps, la funzione Walk fornisce poco sostegno soprattutto quando si tratta di spingere la bici in salita.
Le pedivelle girano automaticamente fino al raggiungimento della velocità di 6 Km/h ma il sistema attuale non è a conoscenza della marcia in uso, per cui se la catena si trova su rapporti da salita di fatto ne vanifica il supporto.
Per ottenere maggiore assistenza occorre selezionare un rapporto più lungo, ma questo poi impone di ricambiarlo nel caso si voglia o si possa tornare a pedalare.
Shimano ha già pronta un’implementazione che permetterà al motore di capire quale marcia si sta utilizzando ed adeguarne la spinta in modalità Walk.
– il problema principale lo abbiamo riscontrato in caso di fango: il Deore Xt Di2 cambia sempre alla stessa velocità anche quando la logica suggerirebbe di alleggerire la nostra azione.
Il supporto del motore in questo caso non ci aiuta, perché non ci dà la “sensibilità” sulla cambiata ed è successo che, in alcuni casi, il cambio si sia danneggiato durante la cambiata.
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Per informazioni: Shimano-steps.com/mtb