KIRCHBERG – Nei giorni dedicati agli Eurobike Media Days ho avuto la possibilità di provare una delle novità più interessanti, ossia la Cannondale Moterra (qui l’articolo di presentazione).
Allo stand del marchio americano (uno dei più grandi di tutto l’evento) c’era a disposizione un’intera flotta di bici riservata ai test, fra le quali spiccava la nuova Cannondale Moterra.
La nuova nata ha, nelle intenzioni del produttore, il compito di proporre agli appassionati del marchio Cannondale una bici da trail o da all mountain a pedalata assistita di nuova concezione.
Pur avendo un motore Bosch Performance Cx e batterie da 500 Wh (quindi una dotazione in comune con la maggior parte delle e-bike a doppia sospensione), la Moterra sfoggia una geometria molto raffinata in quanto ad angoli e baricentro.
Sono molto curioso di metterla alla prova…
Il setup
A Kirchberg ho avuto modo di provare brevemente la Cannondale Moterra 1, cioè la versione con 130 mm di escursione e formato ruota 650b Plus.
La bici che ho provato io aveva una colorazione del telaio non-series, cioè era un modello solo per test, ma il montaggio era quello della Moterra 1.
Le gomme Schwalbe Nobby Nic da 2,8” le ho gonfiate a 1,1 bar (davanti) e 1,3 bar (dietro) e ho scelto una taglia M, quella più indicata alla mia statura.
La bici da me utilizzata aveva freni Shimano Deore Xt con dischi da 200 mm di diametro davanti e da 180 mm dietro e anche la trasmissione era Shimano Xt di ultima generazione.
Le sospensioni erano Fox: 34 Float Factory da 130 mm davanti e Float Dps Evol Factory dietro, con un travel alla ruota di 130 mm.
E passiamo al test, che si è svolto su un percorso di circa 17 Km che comprendeva tratti di pianura e salita con terreno misto asfalto-sterrato, anche con radici, e per concludere una bella discesa in stile enduristico, fluida con sponde, appoggi e pedane.
Regolata la bici a mio uso e consumo in termini di altezza sella, sag ammortizzatore-forcella e pressione pneumatici
sono pronto per il sentiero di prova.
Le prime pedalate sono su asfalto, in pianura, in modalità Eco: il limite di legge dei 25 Km/h oltre i quali l’intervento del motore si interrompe si raggiunge sin troppo presto, ma, si sa, le e-bike a doppia sospensione non sono pensate per andare in pianura su asfalto…
E arriva la salita
Il motore Bosch Performance Line Cx ha le prestazioni che ben conosciamo già.
La Moterra 1 è dotata di serie di display Intuvia (oppure Purion, a seconda dei modelli).
Passo dalla modalità Eco alla Tour che reputo molto valida per la salita.
In assenza del display Nyon, che consente di personalizzare il livello di assistenza (e molte altre cose), mi attengo alle impostazioni di default.
Insieme a me c’è anche il personale di Cannondale Italia e riusciamo a parlare agevolmente anche su pendenze ripide.
Sia io che gli altri rider siamo ben allenati e pedalare con una e-bike ci porta a pensare a quanto utile può essere per chi, invece, non ha un allenamento adeguato.
Ma torniamo al nostro test: imposto la modalità Turbo per affrontare un breve segmento in salita sterrata con tratti di radici e fondo smosso: fatta!
L’unica cosa importante da fare è mantenere una pedalata fluida e costante: al resto pensa il motore.
In offroad il grip offerto dalla sospensione da 130 mm e dalle gomme 650b Plus è imbattibile: con un minimo di tecnica si riesce a salire ovunque.
Il baricentro basso, più basso effettivamente di altre e-bike di pari livello, aiuta anche la maneggevolezza e fare curve piuttosto strette non è un problema, nonostante la massa della bici.
Si può giocare con il livello di assistenza del motore per evitare che alla ruota posteriore venga dato uno spunto eccessivo.
La Cannondale Moterra 1, quindi, è anche una bici per andare su, in offroad, dove magari non viene istintivo andare con una bici tradizionale.
Se vuoi salire, lei va, basta saperla guidare.
E adesso tocca alla discesa…
In discesa
Affronto la discesa su fondo smosso, con sponde ma senza particolari difficoltà tecniche come rocce o gradoni.
Cambio la modalità di assistenza in Eco per evitare che la mezza pedalata in uscita di curva mi sbilanci facendo “scappare” la bici in avanti.
Superare le sconnessioni provocate dalle frenate (braking bumps) non comporta grandi problemi grazie agli pneumatici dalla gommatura generosa e da volumi d’aria abbondanti.
Nelle curve però occorre più decisione rispetto ad un mezzo tradizionale: devo anticipare il punto di frenata e il movimento con il corpo per impostare la curva.
Il maggior peso genera una inerzia notevole ed è facile farsi guidare dal mezzo piuttosto che il contrario.
Però qui la geometria della Moterra viene un po’ in aiuto: non fa miracoli, perché il peso maggiore c’è, ma rispetto ad altre trail bike a pedalata assistita è più piacevole da guidare.
Ovvero si riesce a guidarla quasi come una bici tradizionale.
Il carro compatto, il peso concentrato verso il basso e gli angoli corretti ti permettono di saltare sopra gli ostacoli con un po’ di facilità in più, mentre con altre e-bike verrebbe più spontaneo passarci sopra, lasciando fare il lavoro sporco alle sospensioni e alle gomme.
Gli pneumatici Schwalbe Nobby Nic da 2,8” (con fianchi SnakeSkin) di sezione garantiscono grip e tenuta in curva, tanto che per lasciarla derapare servirebbe una confidenza con il mezzo che un breve test non riesce a garantirmi.
Nelle parti del tracciato più guidate il carro molto corto aiuta tanto a far girare la bici, ma, come detto, non può fare miracoli con una massa di circa 23 Kg totali.
Di certo, con la Cannondale Moterra le e-bike a doppia sospensione fanno un passo in avanti sulla guidabilità.
In conclusione…
Pur essendosi trattato di un test veloce, mi sento di dire che la nuova e-bike di Cannondale è un mezzo valido dal punto di vista tecnico ed è molto polivalente, forse più bilanciato per fruibilità nella versione con 130mm di escursione rispetto alla versione Lt (foto sopra) con travel “maggiorato” a 160 mm.
A Cannondale va anche riconosciuto il merito di aver tentato una strada estetica fuori dal coro che ha permesso alla Moterra di avere componenti Bosch standard, ma con una collocazione più ragionata per la dinamica di guida.
Il motore e la batteria, infatti, ci sono, ma la loro presenza, se da un lato aumenta il peso della bici, dall’altro, grazie al loro posizionamento attento, è sfruttata per creare una sorta di vantaggio dinamico (abbassare il baricentro e migliorare la guidabilità).
Perciò, la rapidità nei cambi di direzione non sarà quella di una trail bike tradizionale, ma è comunque molto buona per una e-bike.
Un fondamentale aiuto in questo senso lo forniscono i cerchi Dt Swiss Xm 551 con un canale interno adeguato (da 40 mm): la gomma è più sostenuta lateralmente e meno cedevole in curva.
Tutti questi accorgimenti abbreviano il periodo di adattamento, soprattutto in discesa, per prendere confidenza con masse importanti.
Un ultimo ragionamento sulle gomme 650b Plus: in abbinamento a un motore elettrico sono una goduria, per trazione, comfort e confidenza, ma in discesa in curva richiedono attenzione, almeno se state cercando le prestazioni di una trail bike classica.
Riuscire a far derapare una e-bike può non risultare immediato, perché quei 10 Kg in più sono difficili da gestire e l’ingresso in curva in derapata potrebbe non risultare così efficace rispetto a quello a cui siamo abituati… ????
Per il resto non vediamo l’ora di provare la Cannondale Moterra per bene, sui nostri sentieri e per più tempo.
Stay tuned…
Qui le altre novità viste ai Media Days di Kirchberg.
Tutte le foto dell’articolo sono di Ale Di Lullo.
Per informazioni Cannondale.com