ARTICOLO AGGIORNATO IL 22 APRILE 2021, vai all’aggiornamento

Domanda: compro la nuova oppure “potenzio” la precedente?
Sicuramente, almeno una volta nella vita, ve lo sarete chiesto, quando, presi da stupore, frustrazione e meraviglia, stavate leggendo le novità introdotte sull’ultima versione della vostra e-Mtb.
Che in quel momento diventava “vecchia” (che brutta parola…) e che solo l’aumento del prezzo di listino ha placato (o quasi placato) il desiderio irrefrenabile di correre ad acquistarla-ordinarla.
In particolare, in questo articolo mi riferisco alla Specialized Turbo Levo 2022, sulla quale molti di voi si sono posti questa e altre domande.
Per cui ho pensato che valesse la pena di rispondere.
Intanto, ecco le domande:

1 – Quanto e come cambia una Turbo Levo 2019 con una forcella più solida?

2 – Quanto una forcella più solida (ovvero con steli da 38 mm) riesce a rendere simili le due generazioni di Turbo Levo?

3 – Possibile che le differenze dipendano solo dalla forcella?

Turbo Levo 2022 vs 2019
Ed ecco la forcella “misteriosa” che stiamo provando: la nuova RockShox Domain RC, della quale potete leggere tutte le specifiche qui

Iniziamo con una premessa doverosa.
“Pimpare”, potenziare, fare upgrade, migliorare le prestazioni di una bici o di una e-Mtb è una faccenda particolarmente gustosa e anche molto popolare.
Ma c’è un “ma”.
Ogni Mtb o e-Mtb è pensata per un determinato tipo di utilizzo per il quale il telaio è stato dimensionato.
Nel caso della Turbo Levo 2019 (qui il video test), la forcella di serie era una Fox 36 da 150 mm di escursione, successivamente portati a 160 mm sulla versione 2021 (ne abbiamo parlato qui)

Ufficialmente, quindi, montare sulla Turbo Levo 2019 una forcella con steli da 38 mm di diametro (la nuova RockShox Domain RC), anche se di pari escursione, può portare il telaio a dover sopportare stress e sollecitazioni maggiori rispetto a quelli stabiliti dal produttore.
Il concetto è il seguente: una forcella più solida e più precisa può facilitare il raggiungimento di velocità maggiori e, quindi, portare al telaio sollecitazioni “fuori progetto”.
Quindi, questo invalida la garanzia ufficiale.
Lo so, è frustrante, ma questo concetto è da tenere a mente ogni qualvolta si va a fare una modifica, diciamo, strutturale al mezzo.
Un conto è montare un cambio più raffinato e un conto è montare una forcella più solida e/o con più escursione di quella di serie.
Uomo avvisato mezzo salvato.

L’allestimento di serie della Specialized S-Works Turbo Levo 2019 prevedeva una forcella Fox 36 Grip2 Factory da 150 mm di escursione
La nuova S-Works Turbo Levo, invece, adotta una Fox 38 Grip2 Factory da 160 mm di corsa

Questo, però, difficilmente ci fermerà dal fare comunque degli upgrade al nostro mezzo.
L’obiettivo, infatti, non è per forza il raggiungimento di performance velocistiche superiori, quanto il piacere di sentire un controllo maggiore del mezzo e di godere della confidenza di guida extra che ne deriva.
Quindi, se questo è il vostro obiettivo, il rischio di compromettere l’integrità strutturale del telaio è ridotto.
Ma è pur sempre presente.
E veniamo alle risposte…

1 – Quanto e come cambia una Turbo Levo 2019 con una forcella più solida?
La RockShox Domain RC è un bel cambiamento in generale sulla guida.
Maggiore precisione, maggiore confidenza e migliore superamento degli ostacoli più ostici.
Quelli che con una forcella con steli da 35-36 mm e pari escursione mi avrebbero reso incerto.
Tanta solidità che amplifica le capacità della Turbo Levo 2019 o, quanto meno, è riuscita a darmi la percezione che fosse diventata più capace.
Ci tengo a segnalare che in discesa è più facile raggiungere velocità maggiori, ma con la configurazione che vedete in foto della Turbo Levo 2019 ho raggiunto talvolta i limiti di alcuni componenti.
Come ammortizzatore e gomme.
E qui ho già un paio di idee: continuate a leggere…

Turbo Levo 2022 vs 2019

Turbo Levo 2022 vs 2019

2 – Quanto una forcella più solida (ovvero con steli da 38 mm) riesce a rendere simili le due generazioni di Turbo Levo?
La forcella più solida contribuisce in modo determinante, ma questa sensazione la si percepisce fintanto che l’ostacolo non arriva anche alla ruota posteriore.
E da quel momento in poi le cose cambiano, perché l’ammortizzatore Fox Float X2 e lo schema rivisto della sospensione posteriore svolgono un lavoro che è molto più efficace, soprattutto al crescere della velocità.
Il confronto fino ad ora è stato effettuato utilizzando l’ammortizzatore Fox Float originale che, va da sé, seppur molto valido, è comunque più limitato in discesa rispetto al Float X2.
Insomma, al crescere della velocità le differenze fra la Turbo Levo 2019 e la 2022 diventano più evidenti.
Quindi, per rispondere alla domanda 2, sì, una forcella con steli da 38 mm riesce ad avvicinare il comportamento delle due generazioni di Turbo Levo, ma soprattutto fintanto che la velocità è relativamente contenuta.
Dopo di che, è tutta un’altra musica.

Turbo Levo 2022 vs 2019

Per fare un paragone restando in casa Specialized, la Turbo Levo 2019 rimane comunque più simile a una Stumpjumper che ad una Enduro, mentre la Turbo Levo 2022 è stata concepita con soluzioni derivate dalla Enduro e in parte anche dalla Stumpjumper Evo.
Tutt’altra pasta, insomma.

La sospensione posteriore della Turbo Levo 2022
La sospensione posteriore della Turbo Levo 2019: le differenze più evidenti si concentrano nell’ammortizzatore, ma il rapporto di leveraggio, il link superiore, la robustezza degli elementi della sospensione e il movimento dell’asse posteriore durante l’affondamento della sospensione (chiamato rear axle path) sono diversi e più orientati alle prestazioni in discesa sulla Turbo Levo 2022.

3 – Possibile che le differenze dipendano solo dalla forcella?
Ovviamente no.
E lo confermo dopo aver introdotto il primo upgrade sulla Turbo Levo 2019, ossia la forcella Domain RC.
Come ho detto nel punto 2.
E del resto anche il peso della Turbo Levo 2022 VS Turbo Levo 2019 dice la stessa cosa: la vocazione gravity sulla nuova si sente molto e lo conferma anche la bilancia.

Questo confronto, però, prosegue, perché dopo sostituito la forcella, ho pensato a qualche altro “potenziamento.
Prima, però, vi invito a leggere le specifiche della nuova RockShox Domain RC:

Nuova RockShox Domain RC: steli da 38, (super) prezzo e prestazioni…

Sulla Specialized Turbo Levo 2019, però, l’opera di upgrade prosegue.
Come?
Come alcuni di voi hanno giustamente ipotizzato: con un ammortizzatore più capace e, per restare in casa RockShox e senza spingersi troppo in direzione downhill, ho chiesto a RockShox Europe un SuperDeluxe Ultimate (foto in basso) con un tuning che i tecnici di RockShox hanno realizzato in modo quanto più specifico per la sospensione di quella e-Mtb.

Turbo Levo 2022 vs 2019

Ma non solo.
Ho deciso di intervenire anche sulle gomme, adottando dei modelli che, in fatto di struttura, sono anche più resistenti di quelli montati di serie sulla Specialized S-Works Turbo Levo 2022 testata qualche settimana fa.
Sto parlando delle Specialized Eliminator Grid Gravity T7/T9 e Butcher Grid Gravity T9 entrambe da 29×2,3″, mentre sulla S-Works Turbo Levo 2022 troviamo le medesime gomme, ma con carcassa Grid Trail e sezioni da 2,6″.
Il peso delle gomme che vedete nella foto in basso è del tutto analogo a quello delle ottime Vittoria e-Martello 2-Ply Protection da 29×2,35″: 1275 gr per la Eliminator Grid Gravity e 1287 gr per la Butcher Grid Gravity, mentre la e-Martello 2-Ply Protection da 29×2,35″ pesa 1273 gr.
Questo perché sia le Vittoria, sia le Specialized adottano una carcassa 2-Ply.
Inoltre, il peso delle gomme che sto per montare non cambierà le qualità dinamiche della Turbo Levo 2019.
Per quanto riguarda le gomme Specialized, vale la pena approfondire le nuove mescole e carcasse leggendo un articolo che abbiamo pubblicato su MtbCult.it

Ma il tuning non finisce qui.
Alle accresciute capacità discesistiche deve corrispondere anche una potenza frenante adeguata.
Sto utilizzando con soddisfazione i freni Formula Cura 4 ai quali ho di recente sostituito le pasticche organiche con quelle metalliche, sempre della casa toscana.
E ho montato i dischi freno flottanti BCA.
Molti di voi non li conosceranno ed è stato il titolare del negozio Pro-M di Milano, Gianni Biffi, a farmeli conoscere.
E a far crescere in me il desiderio di provarli.
Detto, fatto.

Appena arrivati, li ho montati.
E la differenza con i pur validi dischi Formula è stata subito evidente.
Il test è ancora in corso, ma per il momento posso anticiparvi che la potenza frenante, con dischi da 203 mm di diametro, è davvero tanta.
Addirittura troppa se le gomme non sono adeguate al tipo di terreno.
Oppure in caso di terreno umido.
Insomma, occorre ri-calibrare la forza con la quale si agisce sul comando del freno.
Sulle lunghe discese non si stancano mai.
Nessun rumore, nessuna vibrazione e prestazioni sempre costanti.
Per il momento, incredibili.
Unico neo?
Il prezzo.
Sono realizzati da mani esperte e costruiti con cura artigianale e il prezzo è commisurato alle prestazioni: cioè elevato.
Parliamo di 99,99€ per il singolo disco per la misura di 203 mm e se siete interessati a conoscerne altri dettagli, rivolgetevi a Pro-M.

Detto ciò, appena la Turbo Levo 2019 avrà completato i controlli di routine in officina, il test ripartirà.
E con grande entusiasmo.
Nel frattempo, se avete domande fatecele sulla nostra pagina Facebook ufficiale oppure scrivendo al nostro indirizzo di posta elettronica.

Qui tutte le novità 2021 presentate e provate dal nostro staff

Per informazioni Specialized.com/it

Simone Lanciotti

Salve, mi chiamo Simone Lanciotti... e sono un appassionato di mountain bike come voi. Qualche anno fa, beh, ormai 5 anni fa, ho provato la prima e-Mtb e si è aperto un mondo. Sono convinto che siano un'alternativa alle Mtb che potenzialmente riguarda tutti i biker. Il mio lavoro (e quello dello staff di eBikeCult che dirigo) è raccontarvi la loro evoluzione, come usarle al meglio e come vanno sui sentieri. Di seguito potete trovare tutti gli articoli firmati dal sottoscritto. Simone Lanciotti