SANT’AMBROGIO IN VALPOLICELLA – La Santa Cruz Heckler CC è una delle novità più attese, discusse, amate, odiate e osservate del momento.
Per il mondo della Mtb e della e-Mtb significa tanto, non solo per i contenuti tecnici di questo mezzo, ma per il fatto che un marchio Santa Cruz, a lungo orgogliosamente distaccato dal mondo “elettrico”, abbia fatto il suo ingresso in questo settore.
Finalmente.
O purtroppo.
Decidete voi.
Dopo averla provata, posso dire che la Heckler CC è una e-Mtb degna di portare quel marchio sul tubo obliquo.
Le sue specifiche tecniche (di cui vi abbiamo parlato in questo articolo) possono trarre in inganno e lasciare che l’apparenza formuli il giudizio dei più.
E’ solo provandola che ci si accorge che, a dispetto di quelle soluzioni classiche (batteria da “solo” 500 Wh e ruote da 27,5”) se non addirittura “vecchie”, si guida come poche altre e-Mtb.
E l’occasione è capitata proprio qualche giorno fa, quando lo staff di Santa Cruz Europa e Italia mi hanno dato modo di provare la Heckler CC, a Sant’Ambrogio in Valpolicella.
Premete play…
La prima impressione in sella
Mi viene affidata una Santa Cruz Heckler CC con il kit X01 RSV in taglia L.
Appena monto in sella capisco subito che è una bici che nasce per essere guidata con rapidità.
Il top tube non è corto, ma non è nemmeno lungo (61,9 cm in tg L) e il tubo piantone da 76° fa sì che in sella ci si trovi davvero vicino al manubrio, in una posizione molto verticale rispetto al movimento centrale.
Le pedivelle Shimano Deore Xt da 165 mm cambiano la dinamica della pedalata e all’inizio occorre farci i conti.
Faccio fatica a trovare l’altezza di sella corretta.
Dopo le prime pedalate si capisce che è un mezzo che va guidato in modo differente.
La sospensione posteriore reagisce all’istante alle sollecitazioni, di ogni intensità, e con un Sag del 35%, inizio il giro di prova.
Come va in salita
Dando per scontata la familiarità con il motore Shimano Steps E8000, la sua erogazione e autonomia, a stupire è il grip della ruota posteriore.
Dietro abbiamo una Maxxis Minion DHR II EXO+ 27,5×2,6” (già piuttosto provata da altri tester…) e si sale praticamente ovunque.
In curva, però, l’angolo di sterzo da 65.5° e soprattutto la taratura poco sostenuta dell’ammortizzatore nei primi millimetri di escursione oltre il Sag fanno si che nei tornanti occorre spostare maggiormente il peso sulla ruota anteriore.
Altrimenti si perde precisione di guida e stabilità.
Oppure si può chiudere di un paio di click il registro delle basse velocità in compressione dell’ammortizzatore RockShox SuperDeluxe Select Ultimate.
La sospensione posteriore diventa meno “plush” ma nel complesso è anche più stabile e bilanciata.
A voi la scelta.
Coma va in discesa
A mio avviso, dopo un turbinoso, rocambolesco ma pur sempre breve saliscendi sui sentieri della Valpolicella, la Heckler CC è un mezzo da divertimento assoluto in discesa.
Non posso dire che non si senta che è una e-Mtb perché sarebbe una fandonia, ma è di sicuro molto agile e facile da muovere sul sentiero.
Inoltre, il peso extra, a patto di possedere un minimo di confidenza con la guida delle e-Mtb, aumenta il grip e schiaccia a terra il baricentro della Heckler.
Con la complicità di ruote solide e leggere (pensate: 28 raggi all’anteriore e 32 al posteriore per le Santa Cruz Reserve), gomme e sospensioni adeguate allo scopo si va davvero davvero forte.
E guidare su un sentiero sconosciuto diventa l’occasione per mettere alla prova, sì, se stessi, ma anche e soprattutto la Heckler.
Alla fine di un giro di oltre 1900 metri di dislivello (e una batteria e mezza consumate perlopiù in modalità Trail) vi dico che sì, la Heckler è fatta da chi le Mtb le sa costruire.
Le ruote da 27,5”, ormai quasi sparite in campo Mtb, qui, fra le “elettriche” trovano più di una ragione di esistere, a patto, però, che il resto della bici sia allestito in modo coerente.
La sospensione VPP è uno dei prodigi di questo mezzo, perché riesce a superare indenne anche i passaggi più balordi.
O meglio, i passaggi affrontati in maniera balorda e con un stile, diciamo, da rivedere.
Ma anche supportare in frenata e spingere fuori dalle curve schiacciando di più sui pedali.
Insomma, pesa di più, certo, ma dentro ha l’anima di una Bronson e di una 5010.
E questo è davvero tanta roba.
A chi la consiglio
In realtà non c’è un profilo di utente a cui questa bici potrebbe non piacere.
Superato lo scalino finanziario (per nulla trascurabile), la Santa Cruz Heckler CC è una e-Mtb che sa dare gioia a chi ha manico, quanto a chi in discesa cerca linee facili e senza troppi rischi.
Certo, in mano a chi “ha manetta” diventa un missile e riesce ad appagare come poche altre, mentre in mani meno esperte è un oggetto che appaga per l’appeal che ha.
Per il fatto che con il nome Santa Cruz sul tubo obliquo si diventa subito qualcos’altro.
Attenti però: in discesa non è la bici a fare il biker…
In conclusione…
Con una batteria da “soli” 500 Wh la Heckler CC non è la bici per stare in sella 4-5 ore.
A meno di portarvi dietro un caricabatterie o una batteria di scorta.
La Heckler CC è, piuttosto, quel mezzo che vi porta su con rapidità e anche con una certa dose di divertimento (dipende tutto da chi sta in sella…), ma è in discesa che “si accende” la scritta Santa Cruz.
La Heckler l’hanno pensata per giri veloci, non troppo lunghi e con il desiderio di andare oltre quello che si è sempre fatto.
Come per tutte le altre e-Mtb, solo che in questo caso Santa Cruz ha preferito attendere tanto.
Forse troppo, secondo alcuni.
E tirare fuori dal cilindro un coniglio che in apparenza non stupisce, ma al quale, in virtù di quella scritta che urla sul tubo obliquo, si è portati a dare subito una fiducia incondizionata.
Qui tutte le altre novità 2020 (e alcune 2021) in campo e-Mtb
Per informazioni SantaCruzBicycles.com oppure FocusItaliaGroup.it