Spesso si discute sul manubrio: quanto è largo, quanto rise ha e anche di che materiale è fatto…
In questo articolo proseguiamo il discorso intrapreso con la lunghezza dell’attacco manubrio, spiegandovi i criteri secondo i quali scegliere un manubrio piuttosto che un altro, cioè come questo componente influenza la guida.
Talvolta capita di trascurare le cose più naturali e semplici che in realtà sono alla base di tutto.
Il manubrio è fra queste, ovvero è uno dei tre punti di contatto fra biker e bici insieme a sella e pedali.
Questo componente si caratterizza da un punto di vista tecnologico, dinamico ed estetico.
Spieghiamoci meglio.
L’EVOLUZIONE TECNOLOGICA
I manubri sono realizzati in alluminio o in fibra di carbonio.
Nonostante i manubri in alluminio siano migliorati molto, la fibra di carbonio rimane il materiale da preferire per via delle sue capacità di assorbimento di quella parte di sollecitazioni che gomma e forcella non riescono a filtrare.
Oltre alle doti di comfort, il carbonio ha anche una maggiore resistenza agli impatti e permette una certa riduzione di peso.
Inoltre, da quando c’è stata l’introduzione del diametro da 35 mm in luogo del 31,8mm (che continua ad essere ancora il più diffuso): questa misura ha portato molteplici vantaggi per quello che riguarda robustezza e peso.
Come si è visto anche per la costruzione dei telai, aumentare il diametro dei tubi riducendone lo spessore non diminuisce affatto la resistenza.
Abbiamo avuto modo di testare moltissimi manubri in questi anni e proprio recentemente il diametro da 35 mm si sta affermando prepotentemente nel mondo delle e-bike.
IL RISE
Il rise è la misura che indica quanto il piano di appoggio delle mani è rialzato rispetto all’attacco manubrio.
Guardate la foto in basso:
Cambia qualcosa fra avere un manubrio con più rise e pochi spessori sotto l’attacco e avere un manubrio flat con molti spessori sotto l’attacco?
La risposta è no, non cambia nulla, anche se meccanicamente cambia il fulcro di rotazione quando si va ad inclinare la bici, ma nella guida non si riesce a percepire una vera differenza (soprattutto perché siamo nell’ordine di pochi mm).
Quindi, alzare la presa con un manubrio dal rise di 20 mm è equivalente ad utilizzarne uno flat e mettere sotto l’attacco 20 mm di spessore.
Un manubrio posizionato più in basso (e ne abbiamo parlato nell’articolo sull’attacco manubrio) permetterà di avere una distribuzione dei pesi maggiore sull’anteriore, utile principalmente in fase di pedalata o quando cerchiamo più mordente sulla ruota anteriore.
Al contrario, se posizionato più in alto permetterà una posizione più rilassata, una gestione dei pesi più semplice (cioè il biker riuscirà a spostarsi in avanti e indietro con più facilità) e una posizione in sella più centrale (che aiuta la guida, anche in discesa).
Di fatto un manubrio più alto aiuterà sul ripido, nel tecnico e sui salti, o nel caso delle e-Mtb a conferire maggior grip alla ruota posteriore in salita, mentre uno più basso aiuterà ad avere più carico sull’anteriore, migliorando l’inserimento in curva e la guidabilità nei tratti più ripidi in salita.
Infine, se vi state ancora chiedendo perché montare un manubrio rise invece che alzare l’impugnatura con degli spessori, c’è anche da considerare questa risposta: oltre che una ragione puramente estetica (de gustibus…), abbassare l’altezza dell’attacco manubrio vi permetterà, in caso di ribaltamento, di ridurre i rischi di impatto fra lo sterno e l’attacco manubrio.
Insomma, si crea una sorta di spazio extra sulla vostra e-Mtb.
La larghezza del manubrio
E qui arriviamo alla caratteristica più importante, ossia la larghezza del manubrio.
Nelle varie discipline della e-Mtb la gamma delle misure disponibili è molto ampia.
Un manubrio più stretto (intorno ai 720 mm) nell’Xc/trail aiuta a trovare una posizione comoda e aerodinamica, mentre un manubrio largo (dai 740 mm fino agli 800) aiuta in discipline gravity, nelle quali si ricerca un braccio di leva lungo che ci permetta di controllare al meglio le forti sollecitazioni.
Ovviamente nella scelta vanno considerati la corporatura del rider, il tipo di utilizzo e il comportamento che vogliamo dare alla nostra e-Mtb.
Insomma, per chi è impegnato in discipline pedalate sarà utile cercare un manubrio di larghezza tra i 720 mm e 750 mm.
Valutate sempre la vostra corporatura: un rider con larghezza di spalle nella media difficilmente si troverà bene con la medesima larghezza del manubrio di un rider con spalle larghe.
Abbiamo visto una crescita della larghezza con l’introduzione delle ruote da 29” perché, passando da una Mtb con ruote da 27,5” (o addirittura da 26”) a una 29er, si avverte sul manubrio l’aumento del diametro della ruota sotto forma di una maggiore inerzia nei cambiamenti di velocità e di traiettoria.
Con le e-Mtb aumenta anche il peso così serve un braccio di leva maggiore per controllare le forze in gioco.
Inoltre, le capacità di guida delle e-Mtb e dei biker stanno acquistando nuovi orizzonti così è sempre più importante saper scegliere le corrette caratteristiche di manubrio e attacco manubrio.
Ricordate sempre di rapportare la larghezza del manubrio alla vostra corporatura e a questo proposito occorre fare una precisazione: per mantenere la corretta distribuzione dei pesi e per assicurarsi di guidare con le braccia flesse, considerate che se allargate il manubrio dovrete necessariamente accorciare l’attacco (come dicevamo in questo articolo).
Tenendo a mente la vostra corporatura, l’utilizzo e lo stile di guida, avere un manubrio più largo significa avere un migliore controllo della vostra e-Mtb.
E infine… upsweep e backsweep
L’upsweep (inclinazione verso l’alto) e il backsweep (inclinazione verso l’indietro) sono i gradi di inclinazione del manubrio che servono a renderlo più comodo e naturale da impugnare.
Il compito principale dell’upsweep è quello di aiutarci a tenere i gomiti aperti ed utilizzare al meglio l’escursione delle braccia.
Considerato che, durante la guida noi siamo sopra al manubrio.
Immaginate di essere appoggiati a terra, un upsweep accentuato tenderà ad inclinare maggiormente le mani, e quindi a orientare verso l’interno i gomiti.
Considerate inoltre che all’aumentare della larghezza del manubrio, dovrebbe aumentare l’upsweep, in modo che le braccia siano naturalmente in posizione senza forzare sui polsi.
Quindi, per riuscire a guidare comodamente con i gomiti larghi sarà importante avere un valore di upsweep ridotto e, non a caso, la misura più comune è 5°.
Di fatto sull’upsweep non c’è una vera possibilità di scelta, dato che quasi tutti i produttori adottano questa misura.
Il backsweep, invece, presenta angoli più accentuati rispetto all’upsweep.
In particolare nelle discipline più pedalate questa misura permette una posizione più ergonomica in fase di spinta.
Per le discipline gravity (downhill, enduro e le ultime tendenze nel trail riding), in cui è fondamentale essere aggressivi e attivi per affrontare zone tecniche e veloci, è meglio avere un angolo di backsweep più contenuto.
In questo modo saremo agevolati a mantenere braccia flesse e gomiti rivolti verso l’esterno.
Diamo qualche valore: tutti i manubri oscillano intorno ai 5° per l’upsweep, mentre backsweep tra i 7° e i 9°.
Qui potete trovare l’articolo correlato sull’attacco manubrio e come questo influenza la guida di una e-Mtb: