Quali caratteristiche, quali peculiarità ci portano a scegliere un ammortizzatore a molla o ad aria in e-Mtb?
L’ammortizzatore è stato trattato ampiamente in ambito enduro/downhill ma è un componente che può cambiare ancora più profondamente il comportamento di una Mtb a pedalata assistita.
La maggior velocità media, la maggior continuità nella guida (minori soste richieste dal fisico) sono aspetti che incidono sui componenti della nostra due ruote, in particolare modo se pensiamo ad una e-Mtb full sulla quale l’ammortizzatore è sottoposto a uno stress continuo.
La scelta tra un ammortizzatore a molla o ad aria in e-Mtb è una modifica che richiede capacità di comprensione degli aspetti tecnici e di giudizio (l’utilizzo che ne facciamo).
Le caratteristiche di base sono le medesime affrontate per enduro e downhill, ma vediamo come possono essere adattate e sfruttate in ambito e-mtb.
Una questione di fisica
La molla, intesa come componente elastico, si comporta in modo lineare secondo la legge F = -kx, dove F è la forza, k la costante elastica (in questo caso il valore impresso sulla molla) e x la quantità di escursione impiegata dall’ammortizzatore a seguito di un impatto.
Una camera pneumatica (quella che caratterizza gli ammortizzatori ad aria), invece, ha un comportamento differente: nel primo tratto di corsa ha bisogno di maggior forza per vincere gli attriti statici dovuti alle tenute (O-ring), offrendo una sensibilità ai piccoli urti peggiore rispetto alla molla.
Nella fase intermedia della corsa, invece, l’aria diventa regressiva, cioè a parità di forza applicata sull’ammortizzatore questa utilizzerà più corsa rispetto a un ammortizzatore a molla.
Questo si traduce in linea di massima con un maggior feeling con la guida per gli ammortizzatori ad aria, ma, aumentando il ritmo, aumentando le forze in gioco, e spostandosi quindi verso la parte finale della corsa, il comportamento dell’aria diventa molto progressivo rendendo la guida un po’ più nervosa.
A metà corsa, invece, un ammortizzatore a molla risulta essere più sostenuto e ciò porta ad avere più escursione disponibile, accompagnando in modo più graduale impatti di entità via via maggiore.
Un altro aspetto da considerare è l’affidabilità e la costanza di rendimento sotto stress.
Con costanza di rendimento si intende che le prestazioni dell’ammortizzatore riescono a essere più stabili e, appunto, costanti anche dopo svariati minuti di intenso utilizzo.
L’ammortizzatore a molla è sicuramente preferibile in questo senso perché presenta meno attriti dovuti a tenute pneumatiche che, surriscaldandosi, alterano pressione e viscosità dell’olio.
Ovvero, alterano le prestazioni dell’ammortizzatore.
In aggiunta, occorre considerare che l’ammortizzatore a molla consente più spazio alle componenti del reparto idraulico e questo porta a una generale ottimizzazione del passaggio dell’olio, a tutto vantaggio di performance e costanza di rendimento.
Vi facciamo un esempio che potrete facilmente verificare voi stessi (sempre che non l’abbiate già fatto): fate una discesa di almeno 5 minuti, toglietevi il guanto e toccate il vostro ammortizzatore. Sentirete il calore.
Allora non è così complicato scegliere tra un ammortizzatore a molla o ad aria in e-Mtb.
Mi piace che sia affidabile e che non perda le sue caratteristiche durante uno stress prolungato, quindi…
Ma dinamicamente cosa cambia?
Entriamo più nello specifico.
Il telaio
In generale, l’aria è progressiva, e rende la sospensione e il telaio più “vivi”, più “nervosi”, soprattutto quando si aumenta il ritmo.
Che per una e-Mtb, in media, oltre i 22kg tutto sommato non è male.
La molla invece tende a dare più confidenza, ad assorbire in modo più confortevole gli impatti.
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In salita
La sensibilità e la costanza di rendimento sono elementi importanti, ma stiamo pur sempre parlando di e-Mtb sulle quali dobbiamo pedalare.
La maggior sensibilità di un ammortizzatore a molla rende la pedalata meno efficiente in generale, ma non scordiamoci anche che offre molto grip e controllo in condizioni di terreno più impegnativo.
E questo è senza dubbio molto utile, perché se siete amanti delle e-bike spesso la via più divertente è quella dove ci sono salite impossibili da affrontare con una Mtb tradizionale.
Tuttavia, se il fondo è scorrevole oppure se stiamo cercando una pedalata più efficiente va considerato che quasi tutti i produttori di ammortizzatori stanno adottando dei dispositivi che permettono uno smorzamento marcato della compressione.
Inoltre la Mtb a pedalata assistita permette a chiunque di avere una pedalata più rotonda, grazie proprio alla spinta di fondo, che rende la sospensione più stabile.
C’è innegabilmente un lato negativo, peso e versatilità.
Sul fronte del peso, lo chassis dell’ammortizzatore a molla non è così influente, mentre lo è la molla, sia essa in acciaio oppure in titanio.
Il gap tra molla e aria si è ridotto negli anni per via di molle realizzate in un acciaio speciale, capace di ridurre di ben 1/3 il peso di una molla classica.
Il peso dell’unità ammortizzante arriva a essere comunque vicino al doppio di quella equivalente ad aria.
Inoltre, non dimenticate gli ingombri: non tutti i telai riescono ad ospitare questo tipo di ammortizzatori che sono quasi sempre più ingombranti di quello ad aria montato di serie.
Parlando di versatilità e facilità di regolazione l’ammortizzatore ad aria, rispetto a quello a molla, è preferibile.
Semplicemente variando la pressione dell’aria con l’apposita pompa per sospensioni possiamo aggiustare l’ammortizzatore alle nostre esigenze di supporto.
Questo è possibile anche per un ammortizzatore a molla, però è molto più dispendioso (occorre comprare una molla più dura o morbida e questa può costare dagli 80€ in su) e laborioso (bisogna necessariamente smontare l’ammortizzatore).
Restando in tema di salita e come affrontarla in sella ad una e-bike, non perdetevi questo Tutorial:
VIDEO – e-Mtb in salita: 3 tutorial per osare e divertirsi di più
Ammortizzatore a molla o ad aria in e-Mtb?
Cambiare a prescindere l’ammortizzatore posteriore trovo che sia una scelta sbagliata, bisogna, come dicevo prima, prendere coscienza dei vantaggi tecnici ma anche fare una scelta in base all’utilizzo e feeling di guida.
Quello che cambia radicalmente, rispetto all’utilizzo in Mtb, è la velocità e i sentieri che vengono affrontati in salita e la mancanza di soste.
La velocità media in salita, su sentieri tecnici, è tra i 10 e i 20km/h, questo significa che la sospensione posteriore è sottoposta ad impatti paragonabili a quelli che si generano in discesa.
Le velocità possono essere inferiori, rispetto alla discesa, tuttavia il peso del biker è soprattutto sull’asse posteriore, per via della pendenza e per la necessità di imprimere trazione alla gomma posteriore.
Tutte queste situazioni producono energia sufficiente da mettere in crisi l’ammortizzatore anche in salita.
Arriviamo dalla salita con le sospensioni che hanno lavorato molto, sono calde, magari non incandescenti, però poi è il momento di buttarsi in discesa, ed è allora che la temperatura di esercizio parte già da valori significativi.
Se hai un ammortizzatore ad aria senti che, dopo pochi secondi, la sospensione posteriore diventa un po’ vuota, e si sentono botte secche, e fondo corsa.
Questa è la tipica sensazione di quando l’ammortizzatore ad aria si surriscalda molto.
Sembra quasi non avere freno idraulico in un verso e nell’altro (compressione ed estensione).
Con un ammortizzatore a molla c’è molto meno surriscaldamento e la prestazioni restano più costanti.
I rider che cercano un feeling basato su sensibilità, sostegno lungo tutta l’escursione e prediligono uscite con poche soste possono sentire grandi benefici per la costanza di rendimento che un ammortizzatore a molla è in grado di offrire.
I prezzi sono leggermente maggiori rispetto a un ammortizzatore ad aria soprattutto se si utilizzano molle “speciali”, ma i costi di gestione sono inferiori, perché hanno intervalli di manutenzione molto più lunghi.
Il comportamento di un ammortizzatore ad aria si è avvicinato molto a quello di uno a molla negli anni, grazie a volumi delle camere molto più grandi, un’idraulica evoluta (regolazioni alte e basse velocità sia in compressione che estensione) e migliore scorrimento delle tenute.
Se poi consideriamo le velocità e la forza delle sollecitazioni che ci sono, con il maggior peso di un e-Mtb, la maggiore progressività dell’aria come elemento elastico acquista una notevole importanza, offrendo ai rider un sostegno in più per i fondo corsa.
In conclusione…
Gli ammortizzatori ad aria sono quindi una seconda scelta?
No, perché rimangono comunque l’opzione con il migliore rapporto facilità di regolazione/prestazioni ed è per questo motivo che sulle e-Mtb continuano a essere così diffusi.
Molto dipende anche dal sistema di sospensione.
La molla garantisce prestazioni più omogenee dall’inizio alla fine, ma come dicevo, non è detto che sia la scelta ideale per tutti gli stili di guida e per tutte le e-Mtb.
Per capirci meglio: può succede che preferiamo il modo di filtrare il terreno e il feeling trasmesso a fine discesa di un ammortizzatore ad aria piuttosto che le prestazioni inalterate di un ammortizzatore a molla non adatto alla nostra guida o alla nostra e-Mtb.
Quello che conta è trovare l’ammortizzatore che ci trasmette il feeling ideale per guidare in sicurezza, divertendoci.
L’ammortizzatore a molla o ad aria in e-Mtb è una scelta personale, perché ognuno di noi ha le proprie preferenze.
Buone prove a tutti!
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