COMUNICATO UFFICIALE

Si parla molto, in queste settimane, del cosiddetto Model Year.
C’è chi è a favore e chi è contro.
THOK dice no e ha optato per questa scelta sin dalla nascita del brand. Vediamo per quali ragioni.

Thok Mig

Model Year, ovvero, la stagionalità programmata dei modelli di biciclette di ogni brand.
Ogni anno gran parte delle aziende di bici, che siano tradizionali o assistite, presentano intorno a giugno-luglio, quindi in piena stagione, nuove gamme, nuovi modelli, nuovi colori o modifiche ai montaggi, facendo, di fatto, invecchiare precocemente le bici dell’anno in corso.

Come già accaduto in altri settori merceologici, ad esempio quello della moda, con Giorgio Armani che – a seguito della pandemia – invita ad un ritorno a ritmi più slow nella presentazione delle nuove collezioni, anche nella bici si sta parlando molto di model year.
E i pareri sono contrastanti.
Recentemente ha fatto discutere la scelta di due colossi americani come Cannondale e GT, di tornare ai tempi ed ai ritmi di alcuni anni fa, quando le presentazioni dei nuovi modelli avvenivano di solito a fine anno e non in piena stagione.

Thok Mig-R

PER THOK È COSÍ DA SEMPRE

THOK, sin dal primo lancio sul mercato avvenuto nel 2017, ha scelto di non avere model year, una scelta dettata dall’esperienza a 360° del suo team nel mondo bike. L’azienda si è dimostrata da subito innovativa, non solo nello sviluppo del prodotto ma anche nelle strategie aziendali.

Le ragioni di questa scelta sono molteplici.
Innanzitutto, va precisato che con il model year i cambiamenti che le aziende apportano ai modelli di biciclette non sono sempre dettati da necessità tecniche. Molto spesso a cambiare, nel “nuovo” modello, è anche solo la colorazione. Questo rende subito vecchia una bicicletta, magari di pochi mesi, senza alcun rispetto per l’investimento fatto dagli acquirenti di quel prodotto.

Il motto di THOK è “Performance First”: in THOK si rinnova solo se si ritiene necessario rinnovare, se c’è davvero l’opportunità di portare al mercato innovazioni tecnologiche, soluzioni che possano dare un valore aggiunto, in grado di migliorare i modelli esistenti. Il tutto, con la massima libertà e senza gli schemi commerciali classici della bike industry.

Quindi in THOK le bici cambiano solo quando effettivamente si riesce a creare un prodotto tecnicamente superiore a quello fino a quel momento offerto. Il focus dell’azienda è da sempre sulle prestazioni, senza vincoli di strategie di mercato.
Per THOK se una bicicletta funziona bene e non ci sono novità tecniche di rilievo sul mercato che ne giustifichino il cambiamento, è inutile modificarla, ed è eticamente scorretto invecchiarla volontariamente, apportando ad un modello esistente, magari lanciato da poco, dei piccoli o insignificanti cambiamenti spacciandolo per nuovo.

VERSIONI LIMITED

Con l’assenza di model year, le THOK non si deprezzano e invecchiano molto meno.
Per andare incontro alle necessità dei bikers più esigenti e attenti ai particolari, periodicamente THOK lancia delle edizioni limitate.

Thok Mig Flag Edition

Le edizioni limitate o LTD contano solo poche unità numerate, sono personalizzate, caratterizzate da componentistica top di gamma, colorazione dedicata e vengono sempre assemblate e finite esteticamente in Italia. Sono dei veri e propri oggetti del desiderio, dei pezzi “cult”, quasi da collezione. Queste bici hanno le stesse caratteristiche geometriche della gamma in corso, non entrano in competizione con le bici di serie e, anzi, le valorizzano ulteriormente.

Ovviamente questo non significa che THOK non rinnovi mai la sua gamma: la nuova MIG 2.0 e la nuova TK01, le bici lanciate da THOK a inizio luglio, ne sono un esempio. Tuttavia, ciò avviene quando ci sono innovazioni tali da giustificare modifiche a modelli esistenti o l’ingresso di una nuova bici.

La nuova Thok Mig 2.0

Correttezza e rispetto nei confronti dei clienti e dei negozianti che investono nel marchio THOK sono per l’azienda un punto fermo incontestabile.

Per saperne di più su Thok, visitate il sito ufficiale e leggete i nostri precedenti articoli.

E voi, che ne pensate della prassi del Model Year? Se volete esprimere la vostra opinione, fatelo nei commenti oppure sulla nostra pagina Facebook.

Redazione eBikeCult

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