La gestione dell’assistenza elettrica sulle e-Mtb è una faccenda che solo in apparenza può sembrare scontata, perché, parlando di offroad, chi guida deve sempre avere un atteggiamento attivo, non solo nella scelta della traiettoria, ma anche nella scelta della modalità di assistenza più opportuna.
E’ vero, l’obiettivo di chi produce drive unit ed e-Mtb è quello di permettere agli utenti di cambiare il meno possibile la modalità di assistenza per garantire un’esperienza d’uso che sia quanto più simile a quella di una Mtb o di una bici in generale, ma con risultati molto differenti fra loro e quasi mai completamente soddisfacenti.

Assistenza elettrica sulle e-Mtb



Le e-Mtb, insomma, continuano a essere dei mezzi che richiedono un approccio (psicologico e fisico) specifico e lo scopo di questo articolo è, appunto, spiegare come interagire al meglio con il comando della gestione dell’assistenza elettrica.
Si trova sul lato sinistro del manubrio e qualche volta rimane lì, senza mai essere toccato per tutta l’uscita.
Si imposta una modalità e la si tiene fino alla fine del giro in e-Mtb.
Ma questo, se parliamo di offroad, quasi mai è il modo corretto di usare l’assistenza elettrica.
Proviamo a rispondere prendendo come riferimento il sistema Bosch che prevede 4 livelli di assistenza.
Il discorso può essere generalizzato a tutte le altre drive unit, con alcune eccezioni che spiegheremo più avanti.
Iniziamo con una domanda…

Assistenza elettrica sulle e-Mtb

Quanti livelli di assistenza occorrono?
Diciamo che, ad oggi, 3 è il numero minimo e 5 è il numero massimo, ma è anche un numero che, sì, amplia le possibilità di scelta ma allo stesso tempo complica anche la gestione del motore.
Ovviamente dipende anche dal modo in cui la drive unit reagisce agli input del ciclista: nel caso dei sistemi Shimano e Specialized, ad esempio, 3 è un numero più che adeguato a patto, però, di avere la possibilità di personalizzare i 3 livelli di assistenza.
Altrimenti 4, non configurabili come nel caso di Bosch (a meno di non utilizzare il display Nyon che ne permette la personalizzazione), sono altrettanto validi.

Quando passare da un livello di assistenza ad un altro?
Le ragioni per cui richiedere più o meno assistenza elettrica sono essenzialmente determinate da questi fattori e da tutte le loro possibili combinazioni:

– pendenza
– aderenza del terreno
– stanchezza
– durata della batteria

Assistenza elettrica sulle e-Mtb

Quando si richiede più assistenza elettrica?
I casi più comuni sono i seguenti:
– aumento della pendenza del terreno (con grip adeguato)
– aumento della stanchezza
– scarsa disponibilità di tempo per l’uscita
– scarsa preparazione fisica

Quando si richiede meno assistenza elettrica?
Alcune risposte sono meno scontate di quanto si creda:
– scarsa aderenza del terreno
– ottimizzazione dell’autonomia della batteria
– specifiche necessità di allenamento aerobico
– guida in discesa su tratti tecnici
– peso del biker contenuto (sotto i 65 Kg)

Più tutta una serie di situazioni contingenti, come ad esempio rallentare l’andatura per pedalare insieme ad un altro e-biker, che è pressoché impossibile delimitare in questo articolo.
Alla luce di questo quadro generale, però, diventa più facile spiegare quando usare le 4 modalità di assistenza del sistema Bosch.

Assistenza elettrica sulle e-Mtb

Modalità ECO
La modalità più parca del marchio tedesco è quella che permette di percorrere più chilometri, sia su asfalto che su sterrato, e che assiste il ciclista aggiungendo un 50% di forza in più rispetto a quanto questi applica sui pedali.
Fino a un massimo di 250w complessivi, ossia la potenza massima del motore.
La Eco è la modalità più indicata se si vogliono fare dislivelli maggiori con una singola carica di batteria, ma è anche la modalità che richiede maggiore impegno da parte di chi sta in sella.
In ambito offroad è indicata se il fondo è a bassa aderenza, ma non è la modalità che consigliamo per le partenze in salita offroad.
In tal caso molto meglio la Tour o la eMtb, alle quali basta un minimo input sui pedali per iniziare l’assistenza.
La modalità Eco, invece, è fra le più indicate se ci si trova in discesa su tratti molto tecnici sui quali è bene procedere a velocità controllata.
In tali casi i piccoli input che diamo sui pedali per bilanciare l’equilibrio e avanzare in maniera attenta si tramutano in piccoli input anche da parte del motore elettrico.
In questo modo il motore elettrico non interferisce troppo con la guida.
L’alternativa è disattivare l’assistenza elettrica, ma il feeling con la guida in discesa di una e-Mtb non sempre ne guadagna.

Assistenza elettrica sulle e-Mtb

Modalità TOUR
Passando da Eco a Tour la differenza è molto avvertibile, perché l’assistenza passa dal 50% al 120%.
Le gambe di chi pedala sentono subito un netto alleggerimento dello sforzo, ma l’autonomia chilometrica della batteria cala in modo proporzionale, arrivando a più che dimezzarsi.
Quando usare la modalità Tour?
Il sistema Bosch è impostato per offrire un certo livello di assistenza a seconda della velocità e questo a volte fa sì che alla ruota posteriore arrivi un esubero di coppia che nell’offroad non è sempre piacevole, per cui occorre avere un fondo con buona aderenza e/o gomme con tasselli pronunciati per poter usare la modalità Tour in offroad con soddisfazione.
Sui fondi compatti come l’asfalto è la modalità da preferire nel caso in cui, ad esempio, si abbia poco tempo a disposizione e si voglia arrivare presto all’inizio del single track o della discesa.
La modalità Tour infatti permette un’assistenza che è piuttosto sostenuta per fare velocità in salita che con la Mtb sarebbero impensabili. A meno di uno sforzo davvero enorme…
E in discesa?
Se siamo in gara oppure siamo in una discesa con continui rilanci la modalità Tour non è la più consigliabile.
Molto meglio la eMtb che è capace di “capire” meglio le necessità di chi sta in sella.

Assistenza elettrica sulle e-Mtb

Modalità eMTB
E’ una modalità che desta pareri molto diversi fra loro.
Per quella che è stata la nostra esperienza, questa modalità è la più indicata nelle salite offroad impegnative e tecniche, perché il biker riesce a dosare molto bene il supporto del motore a seconda della forza che si applica sui pedali.
Questa modalità, infatti, è la migliore per le ripartenze in salita quando il sentiero è ripido, grazie all’estrema fluidità di erogazione.
Il livello di assistenza che è in grado di dare può essere elevatissimo e spazia dal 120% del Tour fino al 300% del Turbo.
E’ il sistema stesso a capire quanta ne serve in ogni momento.
Ovviamente ha anche dei lati negativi, primo di tutti il consumo della batteria.
Di base la modalità eMtb è come la Tour, quindi partiamo da almeno il 120% e questo, ad esempio, sulle salite asfaltate porta in un attimo a ricevere più assistenza di quanta ne serva, prosciugando la batteria.
A meno di non centellinare costantemente la forza che si imprime sui pedali (operazione che costa grande concentrazione), ci si ritrova presto con un’autonomia chilometrica della batteria davvero ridotta.
Attenzione, quindi, quanto a lungo si utilizza la modalità eMtb: la nostra esperienza ci porta a limitarne l’uso solo in alcune situazioni offroad se si ha in mente di fare dislivelli superiori ai 1000-1200 metri.
E’ vero, ci si può scordare di cambiare assistenza, ma osservare il dato dell’autonomia in Km della batteria diventare sempre più piccolo ci porta presto a scendere alla modalità Tour o addirittura Eco.

Assistenza elettrica sulle e-Mtb

Modalità TURBO
E’ la modalità più pazzesca e, spesso, anche meno utile, perché, nel caso di Bosch, arriva a triplicare la spinta impressa sui pedali dalle gambe (nei limiti dei 250 watt di potenza del motore) e questo porta in un attimo a raggiungere il limite dei 25 km/h, anche in salita.
La batteria ne risente in modo esponenziale e per tale ragione la modalità Turbo è da utilizzare con parsimonia.
Occorrono terreni che permettano buona aderenza (la ruota posteriore può pattinare con facilità) e/o gomme molto artigliate in abbinamento a pendenze molto marcate.
La modalità Turbo, per un e-Biker, è la modalità di emergenza, quella da tirare fuori quando la pendenza diventa estrema per brevi tratti.
Oppure per fare delle salite su asfalto in tempi molto rapidi (compatibilmente con l’autonomia della batteria)…

Assistenza elettrica sulle e-Mtb

In generale, però, è il caso di fare una raccomandazione: la modalità Turbo è quella che richiede maggiore attenzione nella guida perché il motore spinge tanto e nell’offroad quasi sempre spinge troppo, quindi massima attenzione.
Sconsigliamo la modalità Turbo anche nelle partenze offroad in salita perché lo spunto iniziale quasi sempre troppo marcato.
Meglio eMtb oppure Tour.

Quale modalità usare in discesa?
A meno che non stiate centellinando l’autonomia della batteria, vi sconsigliamo comunque di disattivare l’assistenza del motore, perché in uscita di curva, comunque, il supporto elettrico rende le e-Mtb meno pesanti e un po’ più agili.
Le modalità che consigliamo sono la Eco (buon compromesso fra spinta e sensibilità nella guida, da preferire nelle discese tecniche) oppure la eMtb (da preferire se si cerca il massimo spunto in uscita di curva).

Assistenza elettrica sulle e-Mtb

In conclusione…
Per quanto l’evoluzione abbia portato a drive unit sempre più intelligenti ed adattive, nella realtà, quando ci si trova davanti un single track di montagna e/o un’uscita con un dislivello superiore ai 1200 metri è molto probabile che la guida della e-Mtb vi richieda di agire sul comando di gestione dell’assistenza.
Per ottenere il massimo dalla propria Mtb a pedalata assistita occorre prima di tutto aver compreso come le varie modalità influiscono sul nostro modo di usare la e-Mtb.
Parlando di off-road, quindi, chi guida deve sempre aver un atteggiamento attivo, tanto nella guida, quanto nella scelta dell’assistenza elettrica.

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Simone Lanciotti

Salve, mi chiamo Simone Lanciotti... e sono un appassionato di mountain bike come voi. Qualche anno fa, beh, ormai 5 anni fa, ho provato la prima e-Mtb e si è aperto un mondo. Sono convinto che siano un'alternativa alle Mtb che potenzialmente riguarda tutti i biker. Il mio lavoro (e quello dello staff di eBikeCult che dirigo) è raccontarvi la loro evoluzione, come usarle al meglio e come vanno sui sentieri. Di seguito potete trovare tutti gli articoli firmati dal sottoscritto. Simone Lanciotti