La nuova Trek Powerfly LT 9 è solo in apparenza simile alla medesima versione 2018.
Sulla facciata e dentro le novità sono molteplici e tutte sono rivolte verso la medesima direzione: migliorare la guida e la facilità d’uso.
La batteria da 500 Wh ora è integrata nel tubo obliquo, capace, quest’ultimo, di alloggiare un portaborraccia.
Il triangolo anteriore è ancora più solido, il reparto sospensioni beneficia di una forcella da 160 mm, la trasmissione è una Sram GX Eagle (quindi a 12 velocità e non più a 8 come sullo Sram EX1) e le gomme Bontrager XR4 da 2,8” di sezione sono state definitivamente migliorate.
Se a ciò aggiungete i freni Shimano Deore XT a 4 pistoncini con dischi da 203 mm il quadro tecnico è completo e degno di un mezzo di alto livello, cosa che nella guida si avverte piuttosto presto.
Dopo averla presentata qualche mese fa, è arrivato il momento di esprimere un giudizio più approfondito.
Cominciamo con il video test…
1 – DETTAGLI TECNICI TELAIO
– Geometria: 9,5
Non ci sono degli stravolgimenti rispetto alla versione 2018.
Grazie all’adozione di una forcella Fox 36 Float Performance Grip da 160 mm l’angolo di sterzo scende a 65,5° e l’angolo piantone a 71,5°.
La presenza della batteria integrata nel tubo obliquo ha portato a un leggero spostamento del motore con il risultato che la lunghezza del carro è salita a 47,8 cm.
Il tubo superiore è sempre piuttosto lungo e in taglia 18,5” (cioè la M) arriva a 62 cm.
Buona la distanza da terra del movimento centrale, 35 cm su tutte le taglie, che, con gli ingombri del motore Bosch Performance Line CX, significa avere una sufficiente libertà d’azione sui sentieri più ripidi e ricchi di scalini.
Molto apprezzata la presenza di una protezione motore in metallo (dello spessore di 3 mm) che più volte è stata chiamata in causa durante il test.
– Assetto in sella: 9,5
La geometria del telaio della Trek Powerfly LT 9 è pensata per uno stile di guida sia attivo (cioè con busto proteso in avanti per dare grip alla ruota anteriore), sia meno attivo, ma è la prima impostazione a dare i migliori risultati.
La posizione che si assume in sella è subito piuttosto bilanciata fra le due ruote, ma confesso che durante il test ho utilizzato un attacco manubrio da 35 mm in luogo di quello da 70 mm di serie, per avere una posizione del busto più eretta e, soprattutto, per non caricare troppo la ruota anteriore.
Come detto nel video, non mi sarebbe dispiaciuto alzare ancora di più l’attacco manubrio, ma il cannotto della forcella non me lo ha permesso.
Questa caratteristica è comune anche alla Powerfly LT 9 di due stagioni fa.
Nel complesso la posizione in sella, specie se si è già abituati a quella di una Remedy o di una Slash, fa sentire subito a proprio agio.
Una precisazione sull’inclinazione del tubo piantone: il dato dichiarato di 71,5° si riferisce alla parte finale del tubo piantone, cioè quella che ospita il reggisella telescopico, mentre se si considera la linea virtuale che congiunge il movimento centrale con il centro della sella, dovremmo essere sui 74°.
Da segnalare che la Powerfly LT 9 testata era in taglia 19,5” e che il sottoscritto, alto 180 cm e con un’altezza di sella di 74 cm, con il reggisella Bontrager da 150 mm di corsa si è trovato proprio all’altezza giusta.
Non è possibile abbassare ulteriormente la sella.
– Cura costruttiva: 9,0
La qualità generale è molto buona e i particolari che richiedono cura hanno ricevuto effettivamente molte attenzioni.
E’ il caso del guidacavo del freno posteriore fissato sul telaio insieme al sensore di velocità. Quest’ultimo è fisso e ben protetto all’interno del fodero basso sinistro.
Tutti i passaggi dei cavi sono ben fatti e protetti, ad eccezione (se vogliamo trovare il pelo nell’uovo) del cavo del cambio che nei pressi della corona può venire a contatto con la catena.
A tale riguardo occorre segnalare anche la presenza di un piccolo bumper (foto sopra) vicino alla corona che limita le oscillazioni della catena e di conseguenza il rischio che questa possa sfregare sulla guaina del cambio.
L’accoppiamento della cover della batteria con il tubo obliquo non è proprio ottimale: anche quando è in sede sembra non essere posizionata correttamente, sporgendo di qualche millimetro.
Un plauso a Trek per aver dotato la Powerfly LT 9 di una vera ed efficace protezione per il motore (foto in basso).
– Tuning ammortizzatore: 9,0
Per riuscire a sfruttare tutti i 150 mm di corsa della sospensione posteriore ho tenuto l’ammortizzatore RockShox Deluxe RT3 con un sag di poco superiore al 40%.
La fluidità di funzionamento è di altissimo livello e l’idraulica è ispirata a quella della Trek Remedy con una posizione Firm che è molto vicina a un lock-out.
In salita, volendo, ci si può alzare sui pedali con entrambe le sospensioni quasi bloccate.
La taratura idraulica e il comportamento dell’ammortizzatore, comunque, sono di ottimo livello e solo le discese più lunghe riescono realmente a metterlo in crisi per ragioni di surriscaldamento.
– Posizionamento ammortizzatore: 8,5
La posizione verticale subito sotto il tubo superiore lo rende abbastanza facile da raggiungere anche stando in sella.
– Autonomia batteria: 8,0
Siamo sui valori canonici del sistema Bosch con una batteria da 500 Wh.
Il mio peso di 82 Kg mi ha permesso di coprire dislivelli di 1400-1500 metri utilizzando le modalità Eco e Tour.
La modalità eMtb è molto divertente e abbastanza efficace in off-road, ma riduce di molto l’autonomia chilometrica della batteria.
Da segnalare la batteria con una carica residua del 40% circa dopo una ricarica di 2 ore è arrivato a oltre l’80% di carica.
Questa rapidità di ricarica è molto apprezzata durante le uscite più lunghe.
– Peso telaio e/o bici: 6,0
Il valore rilevato, senza pedali per la taglia 19,5”, è alto: 24,23 Kg sono lo scotto da pagare per avere la batteria integrata nel tubo obliquo e per avere componenti realmente utilizzabili nell’offroad più impegnativo.
– Prezzo telaio e/o bici: 8,5
I 5799€ richiesti, vista la qualità a bordo, sono una cifra alta in assoluto, ma (purtroppo) allineata ai prezzi della concorrenza diretta.
L’allestimento è di alto livello e non si avverte la necessità di upgrade (a parte l’attacco manubrio di lunghezza ridotta).
– Garanzia sul telaio: 9,5
E’ prevista la garanzia a vita sul telaio (solo per il primo proprietario), mentre per il motore, la batteria e le parti elettriche è di 2 anni e sale a 5 anni la copertura in garanzia per i bracci oscillanti delle bici full.
Un anno di garanzia, invece, per vernice e decalcomanie.
Voto finale (da 1 a 10): 8,61
2 – COMPORTAMENTO IN SALITA
– Efficienza sospensione posteriore in salita: 9,5
Se la Powerfly LT 9 è capace di tanto grip in salita una parte del merito è anche dell’ammortizzatore. In salita off-road è stato utilizzato con le modalità Open oppure Pedal, a seconda delle situazioni e delle velocità e in entrambi i casi l’ammortizzatore RockShox si è comportato come mi aspettavo.
– Erogazione potenza in salita: 9,5
Il sistema Bosch Performance Line CX è ormai noto, collaudato e apprezzato da anni. Le modalità Eco, Tour ed eMtb sono quelle più usate nell’offroad e l’erogazione è sempre molto fluida e prevedibile, specie per la modalità eMtb.
Con il display Purion di serie non è possibile alcuna personalizzazione dell’erogazione.
– Impressioni di guida in salita: 9,5
Le 12 velocità sono un bel passo in avanti rispetto alle 8 dello Sram EX1 e questo si avverte subito in salita.
Il funzionamento del cambio, pur con un solo click alla volta in up-shifting, è di tutto rispetto e non fa rimpiangere più di tanto l’EX1.
Il grip delle gomme Bontrager XR4 Team Issue è finalmente degno di una e-Mtb.
La luce a terra è sufficiente per affrontare passaggi anche trialistici.
E quando ci si sopravvaluta c’è la piastra di protezione del motore…
Voto finale (da 1 a 10): 9,5
3 – COMPORTAMENTO IN DISCESA
– Efficienza sospensione posteriore in discesa: 9,5
Con un Sag al 40% circa la sospensione è molto fluida e sensibile, capace di gestire anche andature in stile enduro, fintanto che l’ammortizzatore non raggiunge temperature critiche.
Servirebbe un po’ di progressività in più verso il fondo corsa.
– Efficienza in frenata: 10
Il sistema ABP (Active Braking Pivot) di Trek è un riferimento assoluto.
In frenata la sospensione continua a fare il suo dovere e gli spazi di arresto e la sensazione di controllo se ne avvantaggiano.
– Impressioni di guida in discesa: 9,5
Le gomme Bontrager XR4 montate sulle ruote Bontrager Powerline Comp 40 hanno un rendimento molto elevato.
Grande sicurezza e modulabilità dai freni Shimano Deore XT a 4 pistoni, perfetti per un mezzo di questa stazza.
Anche la forcella Fox 36 Float Performance Grip da 160 ha la sua bella parte di merito: solida, precisa e con una fluidità da prima della classe.
Risponde in modo ottimale sempre e il registro della compressione può tornare utile anche in discesa.
Nel complesso la Trek Powerfly LT 9, pur avendo un peso non trascurabile, sa infondere una confidenza di guida davvero elevata.
La forcella da 160 mm (che il sottoscritto avrebbe voluto già sulla versione 2017) permette a questa e-Mtb di essere guidata con più facilità, velocità e confidenza.
Insomma, un netto miglioramento dovuto anche alla migliore qualità dei componenti utilizzati.
Unica nota stonata è il reggisella telescopico Bontrager Line e in particolare il comando remoto, la cui attivazione, per tutta la durata del test, ha richiesto uno sforzo notevole da parte del pollice della mano sinistra.
Per quanto riguarda il funzionamento del reggisella nulla da dire, ma il meccanismo di gestione del comando remoto va migliorato.
Voto finale (da 1 a 10): 9,66
4 – COMPORTAMENTO SUL PEDALATO
– Efficienza sospensione posteriore nel pedalato: 9,0
Il supporto di cui è capace la sospensione a quadrilatero con ABP, grazie anche all’ottima taratura del Deluxe RT3 rende la Powerfly LT 9 molto piacevole da usare.
Ovviamente, fintanto che si rimane sotto i 25 km/h.
– Impressioni di guida sul pedalato: 9,0
La risposta immediata del motore elettrico migliora la maneggevolezza e sembra mascherare i 24,23 Kg di peso.
La trasmissione a 12 velocità è dotata di una spaziatura molto regolare dei rapporti.
Peccato per la durezza del comando remoto del reggisella: in presenza di saliscendi ho preferito tenere la sella alta.
Sui tratti off-road pedalati (cioè quando non si sta frenando) si avverte la rumorosità delle pasticche freno Deore XT con dissipatori di calore.
Voto finale (da 1 a 10): 9,0
VOTO COMPLESSIVO (da 1 a 10): 9,19
In conclusione…
La Trek Powerfly LT 9 2019 è una e-Mtb che innalza il livello tecnico della categoria e lo fa senza adottare componenti di vertice.
A ben guardare, infatti, nessun componente a bordo di questo mezzo è un top di gamma, ma le prestazioni sono elevatissime e il prezzo è, diciamo, ragionevole.
Parliamo di 5799€, ma vista la qualità complessiva è una spesa che ripagherà con grande divertimento e soddisfazione sempre.
A parte il reggisella Bontrager (sul quale però contiamo di avere delucidazioni da Trek), il telaio e i componenti che più di tutti influiscono sulla qualità di guida (cioè sospensioni, ruote, gomme e freni) creano un insieme molto equilibrato ed appagante.
Insomma, rispetto alla Powerfly LT 9 del 2017 si avvertono una serie di migliorie importanti che, sebbene non riescano a giovare alla leggerezza, riescono a tradursi in una maggiore confidenza e facilità di guida.
Qui tutti i test delle e-Mtb da enduro
Per informazioni TrekBikes.com