Se vuoi è una e-mtb da enduro, se vuoi è un mezzo da ciclo-alpinismo moderno, se vuoi è il ritorno alle due ruote a pedali di un marchio, Ducati, che ai suoi albori aveva proposto anche mezzi del genere oppure ancora, se vuoi, è un modo ben costruito (ed efficace) di attirare gli sguardi di chi la propria fede ce l’ha motociclistica.
La Ducati Mig RR, insomma, è quell’ibrido assurdo e magnifico allo stesso tempo che non lascia indifferenti, anzi, è capace di lasciarti spiazzato, specialmente in un momento in cui le e-bike sono sulla cresta dell’onda.
Dietro alla Ducati Mig RR, però, c’è soprattutto Thok e se è vero che la livrea e le scritte Ducati evocano atmosfere e sensazioni ben lontane a quelle dell’ambito e-Mtb, il risultato è comunque dirompente.
Stefano Migliorini, Livio Suppo (e il design di Aldo Drudi) e tutto lo staff Thok sono arrivati insieme a Ducati Corse a un mezzo efficace, collaudato e molto moderno.
La Ducati Mig RR è una e-Mtb che manca nella gamma Thok, cioè manca il mezzo da enduro cattivo, quello con 170 mm di corsa all’anteriore e una soluzione “motocross inspired” per il diametro delle ruote.
Il test di questa e-Mtb è avvenuto sui miei abituali sentieri (sassosi, ripidi e flow, se un po’ ci sai fare) e le sensazioni in sella non sono risultate subito chiare.
Vi invito a guardare il video test e a proseguire poi la lettura dell’articolo:
1 – DETTAGLI TECNICI TELAIO
– Geometria: 8,0
Appena si sale in sella… viene da farsi qualche domanda.
C’è qualcosa di diverso dal solito e, guardando lo schema della geometria (in basso) e usandola, si capisce poi che la Ducati Mig RR è una e-Mtb con abilità anche in salita e non solo in discesa.
Il movimento centrale alto 35,8 cm (per tutte le taglie) e le pedivelle da 170 mm (su tutte le taglie) la rendono più facilmente utilizzabile in salita.
E non parlo di salite su sterrato, ma di single track, cioè quelle robe che con una Mtb pensi a fare solo in discesa.
L’angolo di sterzo da 65,7° e il piantone da 74,5° chiudono un quadro ben equilibrato fra le necessità di guida in salita e in discesa, ma va detto anche che è un quadro davvero originale.
E come tale richiede qualche accorgimento da parte di chi si siede in sella.
– Assetto in sella: 9
Non ci si sente immediatamente a casa.
Il manubrio Renthal da 78 cm di larghezza ha una piega e un rise praticamente perfetti (de gustibus…), ma sin da principio ho avvertito la distanza del manubrio da terra.
Complici la forcella da ben 170 mm e la ruota anteriore da 29” in luogo di quella 650b delle Thok Mig.
Questo richiede una posizione in sella più caricata sull’anteriore e una maggiore prontezza di braccia e busto a contrastare la tendenza dell’anteriore a sollevarsi, specie nelle salite molto ripide.
Si sente anche la maggiore altezza da terra del movimento centrale e tutto ciò concorre a creare un feeling che, almeno all’inizio, non ispira subito confidenza.
Che sia un mezzo diverso lo si avverte subito, anche dall’assetto in sella.
– Cura costruttiva: 8
Nulla da eccepire, è un prodotto ben fatto che, però, mostra qualche pecca.
Il pregevole ammortizzatore Fox DPX2 ha degli ingombri che impediscono di alloggiare una borraccia classica nella sua sede sul tubo obliquo.
Occorre trovarne una di dimensioni idonee.
Molto pregevole la soluzione ideata da Thok per la posizione della batteria: sotto al tubo obliquo nascosta-evidenziata dalla cover di colore rosso.
Un tocco di stile che è diventato uno degli elementi distintivi della casa italiana.
E intendiamo Thok…
– Tuning ammortizzatore: 8,5
Volendo diventa molto frenato in compressione e questo avvantaggia la resa in salita.
In discesa, per sfruttare tutta la corsa a disposizione (160 mm), occorre salire di Sag, anche fino al 40%, a seconda delle situazioni.
La sospensione posteriore si è rivelata molto progressiva e capace di assecondare una guida anche molto aggressiva.
– Posizionamento ammortizzatore: 10
Sotto al tubo superiore, sebbene molto inclinato, è facilmente raggiungibile anche stando in sella.
Difficile chiedere di meglio.
– Autonomia batteria: 7
E’ quella tipica dei motori Shimano Steps E8000: la batteria da 504 Wh riesce a dare un’autonomia sufficiente per un tracciato interamente off-road, dislivello di 1500 metri circa con un biker dal peso di 82 Kg.
Il livello di assistenza più basso, Eco, è l’unico non configurabile tramite l’app di Shimano, ma è concepito da Shimano per essere utilizzato nei frangenti off-road.
Laddove può sembrare eccessivo il supporto elettrico è possibile che sia il caso di disattivare l’assistenza.
– Peso telaio e/o bici: 8
Siamo a 22,8 Kg per la bici intera in taglia L, senza pedali e con gomme tubeless.
Per essere una e-Mtb da enduro con telaio in lega leggera è un buon risultato.
– Prezzo telaio e/o bici: 9
Il punto forte di questo mezzo è proprio il rapporto qualità/prezzo: la Ducati Mig RR ha tutto quello che serve per affrontare i sentieri come si farebbe con una Mtb da enduro e il prezzo, 6250€ (e non 6260 come detto erroneamente nel video), visti i componenti e considerando che si tratta di un modello di punta, è molto concorrenziale.
Questa e-Mtb è venduta nei 140 dealer Ducati in tutta Europa oppure online.
– Garanzia: 6
Due anni sul telaio, come richiesto dalla legge.
Voto finale (da 1 a 10): 8,1
2 – COMPORTAMENTO IN SALITA
– Efficienza sospensione posteriore in salita: 9,5
Se siamo in offroad molto meglio lasciare l’ammortizzatore senza alcun freno in compressione per far lavorare al meglio la sospensione posteriore.
Il cui schema a quadrilatero garantisce alta efficienza.
Da segnalare che arrivare a 160 mm di corsa è stato modificato il rocker-arm.
Questa modifica ha richiesto anche un piccolo intervento sull’angolo di sterzo per arrivare al valore dichiarato, 65,7°.
– Erogazione potenza in salita: 9
Il sistema Shimano Steps E8000 funziona molto bene e lo conosciamo altrettanto bene. Se in passato abbiamo dato il massimo dei voti a questa dote, ora il motore Shimano deve fare i conti con la fluidità di erogazione del motore Brose della Turbo Levo.
– Impressioni di guida in salita: 9,0
Qui sono chiamate in ballo diverse caratteristiche.
Il differente diametro di ruota, la forcella da 170 mm e il conseguente aumento della distanza da terra del manubrio richiede al biker qualche accorgimento in più sulla posizione in sella durante la guida.
Occorre dare più peso alla ruota anteriore.
L’aspetto che convince appieno, invece, è la distanza da terra del movimento centrale e le pedivelle da 170 mm: la Ducati Mig RR, volendo e potendo, non si ferma quasi mai in salita…
Voto finale (da 1 a 10): 9,25
3 – COMPORTAMENTO IN DISCESA
– Efficienza sospensione posteriore in discesa: 9,5
Alle sue doti di scalatrice abbina doti anche in discesa e infatti rimane una e-Mtb per divertirsi molto in discesa.
La ruota da 29” dà tanto grip, confidenza e capacità di superamento degli ostacoli e in abbinamento a una forcella da 170 mm… passa sopra a tutto.
L’unico limite è quello di chi guida.
La sospensione posteriore, aiutata dal “gommone” Maxxis da 2,8” è progressiva, piena a metà a corsa e con un tuning idraulico dell’ammortizzatore ben calibrato.
Nel complesso è un mezzo efficace e molto divertente.
– Efficienza in frenata: 9,5
La sospensione a 4 pivot fa il suo dovere e riesce a “spegnere” le interferenze dovute all’azione del freno.
– Impressioni di guida in discesa: 9,5
Fatta l’abitudine con la diversa posizione in sella che richiede, la Ducati Mig RR in discesa è davvero cattiva.
L’anteriore passa sopra a tutto, grazie al mix ruota da 29”-forcella da 170 mm, mentre il posteriore riesce a essere anche morbido grazie alla gomma Plus.
Questa combinazione può piacere anche ai puristi della guida, perché riesce a prendere il meglio dei due mondi (ruote 29” vs ruote 650b Plus).
Voto finale (da 1 a 10): 9,5
4 – COMPORTAMENTO SUL PEDALATO
– Efficienza sospensione posteriore nel pedalato: 9
L’efficienza è molto buona e il merito è, sì, della sospensione a 4 pivot con giunto Horst, ma anche e soprattutto del tuning dell’ammortizzatore Fox.
– Impressioni di guida sul pedalato: 9
Nel complesso è una e-Mtb per i percorsi guidati, per i sentieri in salita e in discesa, sui quali la geometria, i componenti e le sospensioni danno il meglio di sé.
Laddove c’è da pedalare, fintanto che si resta sotto i 25 Km/h, vale quando detto per la salita.
Voto finale (da 1 a 10): 9,0
VOTO COMPLESSIVO (da 1 a 10): 8,75
In conclusione…
La Ducati Mig RR è la e-Mtb che sa mettere d’accordo le molteplici anime di chi si sta avvicinando-appassionando alle Mtb a pedalata assistita: è facile e invitante da guidare nelle salite off-road e soprattutto sa essere cattiva in discesa.
Come una moto da enduro o una Mtb da enduro.
E per chi già conosce le Mtb e soprattutto le e-Mtb è un mezzo capace di grandi soddisfazioni, soprattutto in discesa, perché la qualità dei componenti utilizzati e la geometria creano un mix di altissimo livello.
Il suo limite non è facile da trovare, perché richiede perizia nella guida.
Se siete dei biker oppure dei motociclisti enduro allora avete trovato pane per i vostri denti…
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Per informazioni Ducati.com