Mary Moncorgé è una biker francese che ultimamente gareggia (e a volte vince) nell’E-Enduro, il circuito dedicato alle Mtb a pedalata assistita. E proprio una delle gare dell’E-Enduro le ha dato la possibilità di conoscere la Val di Pejo, in Trentino.
In questo articolo, Mary e suo marito, il fotografo Matt Wragg, raccontano la loro esperienza in Val di Pejo, lo scorso giugno, invitando i biker a farci una capatina…

Quando parlando con un mountain biker racconti che stai andando in Trentino per una gara, quello che gli verrà in mente sarà la Val di Sole o il Lago di Garda. Queste sono entrambe località conosciute a livello mondiale, la prima per la pista Dh di Coppa del Mondo, la seconda per il suo famoso Bike Festival.
Ma a poca distanza dalla Val di Sole c’è un piccolo gioiello poco noto: la Val di Pejo, nel Parco Nazionale dello Stelvio.

Val di Pejo

Noi siamo venuti in Val di Pejo per una gara, che solitamente significa arrivare un paio di giorni prima per acclimatarsi, avere un giorno per provare il percorso, gareggiare e poi ripartire subito dopo la gara per tornare a casa.
Il percorso di gara ci ha dato un assaggio di quello che potevamo aspettarci dall’intera area e ci siamo trovati a volerne scoprire di più.

Val di Pejo

Le Speciali erano costituite da sentieri argillosi cosparsi di rocce e radici, mentre durante i trasferimenti abbiamo attraversato cascate e guidato in mezzo a fortificazioni abbandonate.

Val di Pejo

Quando andiamo da qualche parte nuova, amiamo imparare un po’ di storia sul posto.
Abbiamo scoperto che la Val di Pejo è ora nota per le sue acque termali, ma in passato era una zona mineraria e agricola. I vecchi villaggi minerari e agricoli significano un sacco di sentieri naturali che servivano per trasportare le merci avanti e indietro tra le miniere, le fattorie e i villaggi.

Val di Pejo

Il giorno dopo la gara non avevamo troppa voglia di fare un massiccio dislivello, quindi abbiamo preso l’impianto di risalita dal centro della città e siamo arrivati fino a 2000m.

Val di Pejo

Quest’anno, oltre agli antichi sentieri, in Val di Pejo hanno ricavato alcuni nuovi sentieri per diversi livelli, in modo da poter girare l’intera valle ed esplorare le montagne nel cuore del Parco Nazionale.
Se non hai voglia di portare la tua bici, nessun problema, le e-bike sono più che benvenute nel Parco. E come novità quest’anno, ogni rifugio nella valle è dotato di stazioni di ricarica per le e-bike, quindi non devi preoccuparti di rimanere senza batteria.

Val di Pejo

I rifugi, oltre a ricaricare la tua e-bike, offrono ristorazione e tutti i pasti sono preparati con prodotti locali dai gestori.

Mentre bevevamo il caffè, abbiamo avvistato un paio di stambecchi che correvano sopra la pista che stavamo percorrendo e, se siete fortunati, potete avvistare anche orsi e lupi.

Quest’anno sulle Alpi c’è stata una stagione molto nevosa e a giugno abbiamo incontrato ancora parecchie zone coperte di neve e questa cosa ci è parsa piuttosto divertente…

I punti salienti del nostro giro sono stati:
– salire a 2600 m per immergerci nella vista dal Passo Cercen sulla Val di Sole e la Val di Pejo;
– sfrecciare attraverso campi di rododendri selvatici e fattorie abbandonate;
– incontrare solo 3 persone durante la nostra corsa: una era un vecchio contadino che faceva un po’ di pulizia per accedere ai suoi campi e gli altri due erano guardie forestali che controllavano che nessuno senza permesso arrivasse sulle strade sterrate del Parco con il loro 4×4.

Tutto sommato, abbiamo trascorso alcuni giorni fantastici gareggiando ed esplorando intorno a Pejo: la gente qui offre un caloroso benvenuto, il cibo è semplicemente buono da morire e l’approccio nel rendere i sentieri più inclusivi grazie alle e-bike è davvero degno di nota.

Testo di Mary Moncorgé
Foto di Matt Wragg



Redazione eBikeCult

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