La Specialized Turbo Levo è diventata in poco tempo un vero e proprio punto di riferimento nel mercato (sempre più popolato) delle e-bike e in meno di un anno ha generato entusiasmi enormi fra i possessori di questo modello.
Ma anche diverse domande e perplessità e a molte di queste avevamo dato risposta in precedenti articoli.
Gli estimatori della Specialized Turbo Levo, però, sono tanti e hanno fondato una pagina Facebook, Turbo Levo People, tramite la quale condividere avventure, emozioni, difficoltà, problemi e dubbi.
E proprio a loro abbiamo chiesto di fornirci alcune delle domande più ricorrenti nel gruppo in modo da girarle a Specialized Italia e dare a tutti una risposta ufficiale.
E’ sempre Ledo Zamparella, responsabile della piattaforma Turbo in Specialized Italia, a rispondere alle domande.
Ne è venuta fuori un’interessante intervista…
– Iniziamo da una domanda che in molti si pongono: ci sarà a breve un aumento della capacità delle batterie?
– Con la tecnologia attuale non è possibile in quanto le nostre batterie sono composte da 40 celle da 3500 mAh, per cui in totale si arriva a 504 Wh di capacità. Non è escluso che in un futuro i produttori del calibro di Sanyo, Panasonic, Samsung, Lg e Sony sviluppino nuove tecnologie che aumentino la capacità della singola cella, ma questo è un fattore che non dipende da Specialized, ma, appunto, dai grandi produttori di batterie.
– Si parla di un aggiornamento firmware per il motore: quali migliorie porterà?
– Sì, c’è un aggiornamento firmware e dovrebbe essere rilasciato a breve perché i rivenditori hanno già a disposizione gli strumenti che serviranno per effettuare questo aggiornamento. Dobbiamo solo attendere la casa madre che ci renda disponibile questo firmware per poterlo installare sulle Levo.
Questo aggiornamento andrà ad implementare la gestione dei parametri del motore, per cui andrà a migliorare l’utilizzo sul campo a livello di autonomia. Autonomia non intesa come dato, ma come gestione dei parametri energetici, cioè migliorare l’efficienza.
– Alcuni utenti segnalano che sul modello 6Fattie i pedali spesso toccano il suolo in offroad. Ci sarà un aggiornamento nelle geometrie?
– La Levo parte da un progetto che di base possiamo intenderlo come quello della Stumpjumper Fsr. Il movimento centrale è già stato alzato di ben 11 mm però ovviamente con il peso aggiuntivo della bici in discesa risulta comunque più stabile rispetto la Stumpjumper Fsr portando il biker ad osare di più, ad affrontare sentieri molto sconnessi e quindi a urtare più frequentemente rispetto a una Stumpjumper Fsr.
La sicurezza che trasmette spinge gli utenti ad utilizzarla al di fuori dei percorsi per il quale è stata creata…
– Ci sarà un modello con vocazione più enduro, cioè con escursione superiore agli attuali 140 mm?
– Sicuramente la Levo è un prodotto abbastanza nuovo, quindi Specialized ha deciso di entrare nel mercato con un’escursione che potesse accontentare un pubblico molto ampio. Gli sviluppi porteranno sicuramente ad ampliare la gamma, ma da qui a dire che uscirà un modello Enduro ancora non possiamo dirlo.
– È previsto nei prossimi modelli componenti dedicati alle e-bike come lo Sram Ex1? Considerando le problematiche legate al maggior peso e potenza sviluppata dall’insieme rider-bici (in primis rottura delle catene) non è una necessità fuori luogo…
– L’argomento è molto articolato: la Specialized Turbo Levo è una bicicletta progettata per essere utilizzata anche senza l’ausilio del motore, quindi se sei in giro da parecchie ore o per una serie di circostanze hai consumato tutte le riserve energetiche della batteria e non hai possibilità di ricaricarla, è una bici più pesante, ma non hai alcuna resistenza da parte del motore e quindi pedalabile.
Considerando lo Sram Ex1 questo vuol dire essere limitati nella scelta dei rapporti, cioè 8 velocità, e con un salto di 6 denti tra i rapporti più agili risulta abbastanza impegnativo. Hai uno sviluppo metrico che sul singolo rapporto può anche essere di aiuto in una salita più o meno ripida, però sei vincolato a quel rapporto specifico.
Comunque non è una decisione di Specialized quella di non montare un gruppo specifico ma semplicemente stiamo aspettando che le case produttrici entrino nel mercato con trasmissioni dedicate con un ventaglio di rapporti più congeniale al tipo di utilizzo.
Detto questo non ci sono controindicazioni montando un gruppo come lo Sram Ex1, fin quando la batteria ti assiste.
Analizzando il discorso catena possiamo dire che si è visto che alla lunga catene Sram durano un poco di più rispetto le Kmc (vi ricordate il nostro inconveniente in gara con la Turbo Levo?).
Poi c’è da dire che quando hai 530 Watt di picco massimo del motore e li sommi alle tue gambe, capisci bene che la catena è ben più soggetta ad usura. Quindi, catena e in generale la trasmissione, derivando dalle trasmissioni belle bici muscolari, vanno controllate periodicamente e con una frequenza maggiore rispetto a una bicicletta senza l’ausilio di un motore elettrico. 2000 km con la stessa catena sono difficilmente percorribili…
– Secondo qualcuno i carter sotto il motore sono fragili e, ci dicono da Turbo Levo People, che si è arrivati anche alla rottura dello spinotto che collega la batteria al motore. È previsto un sistema di protezione opzionale da Specialized?
– Il carterino è solo una copertura estetica, non ha alcuna funzionalità, andarlo a fare più robusto vuol dire solo aggiungere peso. In caso di rottura si può facilmente sostituire.
La rottura dello spinotto mi giunge nuovo come problema.
Se comunque si va a rompere la copertura in plastica in ogni caso questo non va minimamente ad inficiare il funzionamento.
Se poi si rompe proprio lo spinotto a seguito di un urto non è un difetto di progettazione, ma dipende da cause esterne.
Non sono previsti sistemi di protezione optional da parte di Specialized. La parte ben protetta è la batteria e con quella non abbiamo avuto problemi.
– Ci segnalano batterie che sono andate in tilt e successivamente sostituite e problemi di malfunzionamento derivanti da cavi batteria-motore e motore sensore velocità: può essere utile integrare ancora di più i sensori in modo da proteggerli meglio?
– Il discorso problemi di malfunzionamento, rispetto ad una bici tradizionale che se il cambio non funziona il problema è sul cambio, con la Levo può dipendere da più fattori: motore, batteria, cavo di alimentazione, cavo del sensore di velocità e relativo magnete, eventuali aggiornamenti…
Il sensore di velocità (foto sopra) è già molto ben protetto e integrato, scorre all’interno del carro con il magnete integrato nel disco. E’ chiaro che se il cavo di connessione viene danneggiato a causa di un ramo o perché urta da qualche parte non può essere un problema di progettazione. Inoltre, integrare il cavo con un passaggio interno, in caso di malfunzionamento richiederebbe molto tempo in più per la sostituzione.
Riguardo il cavo dell’alimentazione motore-batteria bisogna sempre verificare che sia ben pulito, non ossidato e che sia perfettamente collegato eventualmente verificandolo anche attraverso l’applicazione Mission Control.
Il consiglio che vorrei dare è che lavare la Levo si può, ma bisogna scordarsi un getto diretto, anche della pompa, su motore, connettori e batteria (ne abbiamo parlato qui con un tecnico Bosch). Bisogna munirsi di spugna, getto delicato con un diffusore, olio di gomito, pazienza e ricordarsi di asciugare le connessioni (foto in basso) per evitare l’ossidazione dei contatti.
Della Specialized Turbo Levo abbiamo parlato in diversi articoli (qui il test completo ad esempio), ma vi invitiamo a segnalarci altre problematiche scrivendo alla nostra redazione.
E questo invito è esteso anche agli utenti di altre e-bike, non solo Specialized.
Per informazioni Specialized.com